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L’aloe vera

Da Speradisole

L’ALOE VERAL’ALOE VERA

L’aloe barbadensis, nota come Aloe Vera, della famiglia delle Liliacee, è dotata di foglie carnose, succulente, disposte a formare una rosetta dal bel disegno a spirale, sorretta da un fusto che si ingrossa e si allunga con il passare degli anni.

Di colore verde chiaro, opaco per la presenza di una cuticola, le foglie sono ampie 6-10 cm alla base e terminano con un apice appuntito, i margini hanno un colore rosato e presentano una serie di piccole spine.

Una giovane pianta, alta una ventina di centimetri al momento dell’acquisto, in tre o quattro anni supera abbondantemente il mezzo metro di altezza e diventa matura per produrre una vistosa inflorescenza formata da corolle tubolari, dal verde pallido al rosso acceso.

L’Aloe barbadensis è una pianta succulenta dal valore ornamentale non trascurabile.  Al Nord, lungo le coste soleggiate e nell’Italia meridionale, può essere coltivata all’aperto tutto l’anno. Nelle zone a clima continentale è preferibile metterla in vaso  così da poterla trasferire in casa, al riparo durante il periodo più freddo dell’anno.

D’estate si tiene all’aperto, al sole, e si annaffia con generosità fino ad agosto, periodo in cui va a riposo per il troppo caldo. L’estate è anche la stagione giusta per rinvasarla se è troppo cresciuta, oppure per fare nuove piante, recuperando i polloni basali che si formano con una certa frequenza.

L’Aloe, fin dall’epoca degli Egizi, aveva fama di essere un toccasana per problemi di salute  e un’amica del benessere, in particolare della pelle.

Una riprova: basta spalmare un velo del liquido che fuoriesce incidendo una foglia, per lenire il prurito delle punture di zanzara. In tempi recenti è stata prospettata una sua funzione antitumorale, ma si è in attesa di conferma da parte della ricerca scientifica.

Dalle foglie dell’Aloe si ricavano due tipi di estratti: il succo concentrato e il gel.

Il succo concentrato, estratto dalla parete verde superficiale e poi concentrato con il calore fino a disseccazione, è costituito da glucosidi antrachinonici, composti monosaccaridi conosciuti anche come “spazzini del corpo”, in quanto hanno un forte potere lassativo e depurante dell’intestino che di solito si manifesta ad alcune ore di distanza dall’assunzione.

I glucosidi antrachinonici sono molto irritanti, al punto da provocare crampi addominali, diarrea e persino ulcerazioni della mucosa intestinale. Perciò il succo non va ingerito puro, bensì diluito in preparazioni calibrate, rispettando le dosi  consigliate e per brevi periodi.

Poiché gli antrachinoni vengono assorbiti dall’organismo e possono trasferirsi nel latte materno, il succo è controindicato durante la gravidanza e l’allattamento. Disco rosso pure con le mestruazioni, in caso di infiammazioni intestinali e di malattie dei reni Non va somministrato ai bambini under 12.

A una di queste sostanze, l’aloina, è attribuibile il tipico sapore amaro che fa dell’aloe anche un componente amaricante di liquori e blanda azione digestiva  ed epatoprotettiva.

Il gel si ottiene dalla parte interna delle foglie, depurate dallo strato esterno in cui si annidano gli antrachinoni. Contiene polisaccaridi  (i carboidrati più diffusi in natura), proteine, aminoacidi, grassi, enzimi, vitamine (A, C, E oltre ad alcune del gruppo B)  e sali minerali, tra cui spiccano manganese e selenio.

Il gel, impiegato in prevalenza per preparazioni per uso esterno e localizzato, ha proprietà decongestionanti, cicatrizzanti, disinfettanti, anestetiche, contribuisce alla guarigione di lesioni cutanee, come ferite superficiali, abrasioni, contusioni, scottature.

E’ utile per la cura del cuoio capelluto e grazie alle sue virtù emollienti, idratanti, rinfrescanti, antinvecchiamento, figura spesso tra gli ingredienti  di solari, deodoranti, cosmetici per pelli secche.



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