Imballo tutte le mie valigie e torno a vivere dai miei.
Arrivo a Bologna in un mattino di sole. Ray Ban Wayfarer e tacchi alti. Decido di andare a mangiare un gelato in centro, nella mia gelateria preferita, quella di cui non ricordo mai il nome.
Seduta su una panchina illuminata mi fermo a guardare il via vai delle persone della mia città, sentendomi un'estranea ma guardando tutto con tenerezza. In fondo appartengo a questo, penso. Chissà se mi abituerò mai all'idea.
All'improvviso spunta un'amica del liceo che non vedevo da secoli. E' sempre uguale, il culo un po' grosso, i pantaloni della tuta che si portano con dignità solo in questo paesone di campagna, le scarpe da corsa. E un cane. Ci fermiamo a parlare e io non le dico neanche degli anni passati altrove, tanto non avrebbe senso.
Lei invece mi racconta tantissime cose, mi parla di sua madre, della sua famiglia. E di quel cagnetto pulcioso che si porta appresso.
E' speciale, dice lei.
Perché? Chiedo io.
Perché ha l'alopecia, dice lei.
Lo guardo: effettivamente, oltre a essere molto brutto, sembra anche molto malato. Ciuffi di peli gli cadono da tutte le parti lasciando scoperte intere sezioni di pelle.
E' un cane decisamente sfigato, penso. Però sembra felice lo stesso, ed è questo, in fondo, quello che conta, in questa mattina piena di sole nella mia casa ritrovata.
Dreamed by: Co