La costruzione in questo Paese di un'Alternativa socialista e libertaria al capitalismo dipende anche (anche non solo!) da un'informazione in grado di far conoscere ai cittadini come stanno realmente le cose, quali sono i problemi, quali persone riguardano, di chi sono le responsabilità, quali sono le soluzioni possibili. Ciò che abbiamo invece è sotto gli occhi di tutti: giornali, televisioni, case editrici, produzioni cinematografiche sono totalmente o quasi in mano al potere economico e alla maggioranza politica. La narrazione dei fatti deve essere dunque funzionale al "sistema" così come i valori, i sogni, le emozioni, i desideri che vanno suscitati e inculcati nelle persone, più che con i TG e i talk show con la pubblicità, le fiction, i film, i reality, lo sport e via discorrendo. Internet stesso non è il mondo della libertà ma un ambito dominato da pochi grandissimi soggetti sia sul piano dei contenuti che su quello del mezzo (google, facebook e gli altri social network).
Si indigna giustamente Cremaschi per il silenzio riservato alla manifestazione di Milano contro lo sfruttamento del lavoro nell'Expo e lancia la sua paradossale e ironica minaccia per conquistare uno spazio sui media. In qualche modo ricorda Paola Bacchiddu, responsabile della comunicazione per L'Altra Europa per Tsipras, che di fronte all'oscuramento della lista durante la campagna elettorale delle elezioni europee ricorse alla provocazione di mostrare il lato B per far parlare in qualche modo della Lista Tsipras. Indignarsi però non basta e meravigliarsi ogni volta del trattamento riservato dal mainstream informativo è da ingenui. O ci si organizza e si trovano forme nuove ed efficaci, stante anche la limitatezza dei mezzi e delle risorse a disposizione, per informare e comunicare, infrangendo la dittatura del pensiero unico liberista, oppure rassegniamoci ad essere una ininfluente minoranza in attesa di tempi migliori. La realizzazione di una rete di iniziative sociali serve anche a questo, a rientrare in connessione con le persone - con i loro bisogni, idee, convinzioni, proposte, richieste - senza la mediazione di soggetti che operano nel campo delle comunicazioni di massa e dello spettacolo al servizio del "sistema". E ad una rete bisogna pensare anche nel campo dell'informazione mettendo insieme le capacità, le risorse, i talenti, la penetrazione nel pubblico di soggetti piccoli e piccolissimi. Partendo da internet certamente dove operano buoni siti di informazione, ancorché sconosciuti al grande pubblico, ed una miriade di blog e di iniziative personali, ma con l'obiettivo di raggiungere quella massa critica di attivisti (un tempo si sarebbe detto di agitprop) con cui poi riuscire ad incontrare le persone dovunque si trovano: nelle strade, sui luoghi di lavoro, nelle scuole, nei centri commerciali, sugli autobus e sui treni di pendolari, quando accedono negli uffici pubblici. Sarebbe una cosa scontata per una Sinistra che fosse capace di seguire la propria natura: condivisione, impegno collettivo, primato del progetto comune sull'ambizione individuale. Non lo è, oggi, per la Sinistra Italiana.