Per un sogno si può vivere, per un incubo si può morire. Cremona è capace di un sogno, di un progetto, di un nuovo inizio? Riescono ad aprirsi opportunità veramente nuove, ora che si dovrebbe pensare ai programmi per le prossime elezioni? E’ vero che l’effetto Renzi è pericolosissimo. Rischiamo di celebrare funerali di feti finti con un ultrasupermegacattolico simile.
Luca Ferrari rilancia la proposta dell’altra cultura che sorge dal basso. E come fai a dargli torto? Queste idee non dovrebbero andare disperse.
Concretezza imporrebbe che si cominciasse ad avere per lo meno un’idea dell’”altra cultura” esistente a Cremona, di quell’evocato “underground” che rischia ogni giorno di più di estinguersi per mancanza di opportunità reali.
Costituire un ‘cartello’ di soggetti attivi o comunque desiderosi di attivarsi, insomma, e aprire con/tra loro un confronto ‘vero’ sulle idee. Oltre le ideologie, i partiti, le lobby economiche, i mecenati, la politica culturale istituzionale.
Tra i limiti storici di una simile sfida, facilmente osservabili, ci sono l’individualismo, il senso di isolamento, il settarismo, l’autoreferenzialità delle esperienze.
Credo si possa/debba almeno partire dall’esistente, verificare l’entità e il ‘valore’ di questa alterità culturale, per poter creare le condizioni per l’elaborazione di un progetto che investa la città e tenti di dialogare con la dimensione istituzionale.
Luca Ferrari
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