Konrad Lorenz, una delle personalità più importanti nella storia della Scienza e fondatore dell' etologia, lui il protagonista di questo intervento. Vinse il Nobel per la Medicina, ma l'ambiguità della sua figura riguarda il suo modo di pensare (almeno fin quando non venne catturato e spedito presso un campo di concentramento sovietico Armeno). Ricoprì l'incarico di Psicologo e di Dottore in neurologia presso un ospedale. Lavorava per l'esercito nazista durante la seconda guerra mondiale.
La citazione aberrante in questione è la seguente:
Sembra una sentenza e per ogni sentenza è prevista un'esecuzione. Lorenz, dopo essersi iscritto al Partito Nazionalsocialista di Hitler, insegnava Psicologia a Konigsberg, emblematica città natale di Immanuel Kant. In effetti non c'è nulla da biasimare o da indignarsi, poiché l'effetto di una ideologia è una sorta d'inglobamento in certi modelli di pensiero, di simbolizzazioni (il più delle volte ricollegabili alle idee di potenza, virilità, purezza), di rappresentazioni fisiche e mentali. In fondo lo diceva anche lui: << Nessuno di noi sospettava che la parola "selezione", nell'accezione data ad essa da questi governanti, significasse assassinio.>> Il sospetto segna un interessamento ma al tempo stesso aziona un meccanismo di disvelamento, di caoticità. C'è un rapporto conflittuale con il padre che lui considera però al tempo stesso "umano".
Hitler, durante il periodo di carcere, scriveva:
Affermazioni tristemente note che marchiano a fuoco le sorti della vita di Governo, l'inscindibilità tra frenesia ed approvazione popolare, il tema sempre presente del consenso, la tragedia dell'olocausto. Un pensiero simile a quello di Lorenz, esplicitato ancora da Hitler: << Se, per esempio, un individuo d'una razza si unisse ad uno di razza inferiore, ne risulterebbe in primo luogo l'abbassamento del livello in sé, e, in secondo luogo, un indebolimento dei discendenti di fronte agli altri individui rimasti puri di razza.>>
Questo intervento non ha lo scopo di attaccare, di mettere in uno stato soggezione il lettore, ma soltanto di farlo pensare, renderlo più o meno consapevole di una parte di realtà. Dobbiamo essere consapevoli che Lorenz nutriva dentro sé una "bipolarità", forse scaturita dall'eterno ed insanabile conflitto col padre, sosteneva dei paradigmi (modelli) basati sulla Dottrina nazista, razzisti, pericolosi. È la solita storia dell'esecutore di totalitarismo. È sorprendente rievocare nel 2014 la strategia del nazismo. Per far si che non si ripeta abbiamo il dovere di resistere alle spinte autoritarie di talune forze. Non possiamo permetterci di rimanere in letargo, vivendo un distacco. Kant, fedele sostenitore del Re di Prussia, scriveva: "[...] delle cose noi non conosciamo a priori, se non quello che noi stessi vi mettiamo.". Si tratta di un monito, di un ragguaglio, al quale bisogna prestare particolare attenzione. R. Michels, in un saggio di sociologia, già nel 1910 avvertiva: " Chi dice Organizzazione dice tendenza all'oligarchia.".