Dopo un'influenza epocale che mi ha costretta a letto incapace di intendere e di volere, torno a parlare di viaggi mostrandovi un altro lato della città di Memphis. Mettendo da parte la città tutta blues, lustrini e rock and roll, vi mostro un lato più oscuro incarnato dalla presenza del Lorraine Motel, un edificio all'apparenza insignificante situato in Mulberry Street ma venuto tristemente alla ribalta per essersi trasformato nel luogo dove Martin Luther King venne ucciso a colpi di pistola.
Martin Luther King (Atlanta, 15 gennaio 1929 - Memphis, 4 aprile 1964) è stato un leader del movimento anti razziale e un grande profeta della non violenza. I suoi discorsi sulla libertà e l'uguaglianza hanno ispirato milioni di persone ad eliminare il razzismo e il pregiudizio etnico dalla propria mente e a lottare per l'uguaglianza dei diritti civili in tutto il mondo. Il suo operato continuò a spostarsi da un capo all'altro d'America fino alla sua morte avvenuta nell'aprile 1964 sul balcone del Lorraine Motel. Il 4 aprile 1964, Martin Luther King si trovava infatti a Memphis e quando alle 18:01 uscì sul balcone del Lorraine Motel senza essere circondato dalla consueta scorta, venne colpito alla testa da un proiettile calibro 30-06 e ucciso all'istante. Il colpo partì dall'edificio situato al lato opposto della strada e dell'omicidio venne accusato James Earl Ray, condannato a 99 anni di carcere.
La camera 306, ultimo alloggio di Martin Luther King al Lorraine Motel
Oggi il Lorraine Motel e l'edificio da dove partì il colpo mortale sono stati rilevati dalla Fondazione dei figli di King e trasformati nel National Civil Rights Museum, il museo dei diritti civili. Al suo interno si trova una ricostruzione della storia del movimento anti razziale americano, quindi non soltanto antefatti e vicende del Reverendo King, ma anche storie di altri fautori e leader della non violenza. Al piano superiore del museo è stata ricostruita la stanza dalla quale sarebbe partito il colpo di pistola diretto verso il Lorraine Motel. Una stanza fredda e immobile, testimone di una storia che in molti faticano ancora a dimenticare.
Uscendo si può attraversare la strada e salire i gradini del Lorraine Motel dove al primo piano si trova la stanza 306, ultimo alloggio di MLK. La camera, ricostruita fedelmente secondo i fatti dell'attentato, è chiusa al pubblico ma la si può osservare dall'esterno vedendo, attraverso la grande vetrata, oggetti e abitudini che hanno scandito gli ultimi istanti di vita del Reverendo: un quotidiano, una tazza da colazione vuota, un letto disfatto. Uscendo sul balcone una corona di fiori è stata posta a peritura memoria sul punto esatto dell'uccisione. Un luogo che ha segnato la fine di un grande leader ma che può essere in grado di scuotere le coscienze e diventare un nuovo punto di riferimento per dire no al pregiudizio razziale.
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