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L’altro 11 settembre

Creato il 10 settembre 2012 da Tabulerase

L’altro 11 settembreSostiene Tzvetan Todorov che ci sono due modi di ricordare quei fatti che hanno lasciato un segno nella memoria dei popoli: uno “letterario”, che consiste nel commemorare l’esperienza senza imparare nulla da essa, e uno “esemplare”, che permette all’esperienza di “illuminare” tanto il presente quanto il futuro, consentendoci di vedere i suoi nodi di causalità e le sue possibilità di ripetersi nel qui e nell’ora.

 Gli eventi del ’73 in Cile non furono i primi né men che meno gli ultimi, in quella Pedagogia del Terrore imposta da un paese autodenominatosi L’America (appellativo che continuano a ripetere coloro che fanno finta di ignorare che America è un continente composto da 47 paesi), e che non ha fatto che ripetersi negli anni che seguirono.

 Riaccendere la luce su quell’ignominia perpetrata allora contro un popolo indifeso, è parlare di una lunga scia inauguratasi allora e mai più sopita, che ha lasciato dei segni, ovunque, persino nel linguaggio di coloro che di quella storia non hanno memoria, visto che è allora che venne coniata una parola che avrebbe attraversato il mondo: Desaparecidos.

Parlare di questa memoria, oggi, e farlo in Italia, un mondo che racchiude tutti i mondi possibili, tutte le storie, tutte le geografie, con la loro carica di dolore, di speranza, di coraggio, equivale – per tornare all’assioma di Todorov – a tentare di riaccendere quella luce su una storia che appartiene a ciascuno di noi.


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