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L’altro svizzero

Creato il 28 gennaio 2014 da Marcopress @gabbianone

Scrivo ora, quando il fastidio è finalmente scivolato via. Avrebbe agganciato Sampras, Rafa, dici poco. Sarebbe salito a -3 da R.F., ti rendi conto? E invece un orrido svizzero di origine ceco-polacca, Stanislas Wawrinka, s’è portato a casa lo Slam d’Australia, il primo dell’anno.
Orrido non nel tennis, Waw. Il rovescio più bello del mondo, un colpo incantevole, perfino più di quello di R.F., meno spinnato ma più acuto, definitivo. E un dritto miglioratissimo, soprattutto quando colpito dal centro. E un talento certo inferiore a quello dello Svizzero, ma mica poi tanto.
Rafa un po’ se l’aspettava, lo si capiva dall’approccio. Aveva vinto con Stan 12 volte in fila, senza cedere un set, ma dall’altra parte era cambiata la testa. Dalle sconfitte con Djoko giocando benissimo, Waw era uscito più forte. E quando ai quarti, stavolta, ha battuto Nole, ma giocando molto peggio dell’anno scorso, si è fatto uomo. Ancora psicolabile (esemplare il terzo set), ma uomo.
Accade raramente, ma a volte sì: il Verona vince lo scudetto, Douglas stende Tyson, l’Ambrosiana sgraffigna qualche titulo. Ed è accaduto dunque che Stanimal ha detto bye a papà Federer e sollevato la coppa. Fastidio immenso per noi aficionados, ma meglio così. Forse. Ci avrebbero massacrati sulla pantomima del colpo della strega e sarebbero state margheritas ad porcos rievocare il barone von Cramm che nel 1936 a Wimbledon rimase in campo zoppo per non negare a Fred Perry la soddisfazione di batterlo sul campo.



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