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L’altro teatro 2013/2014 al Camploy

Creato il 04 dicembre 2013 da Dismappa

Pinocchiata - vademecum di una resurrezione 12 - 13 luglio, ore 21.15 Corte Mercato Vecchio - Verona ideazione, coreografia, regia Laura Corradi con Midori Watanabe, Carmelo Scarcella, Alice Guazzotti musiche originali Fabio Basile disegno luci e allestimento scenico Alberta Finocchiaro assistente alla coreografia Midori Watanabe costumi Laura Tonolli direttore organizzativo Augusto Radice Pinocchio è un eroe della fame, nella povera Italia postunitaria del Risorgimento. È l’esplosione vitale di un corpo di legno che sorprende rivelandosi leggero, agile e rapido ma subisce il fascino di un richiamo oscuro che vuole portarlo alla morte. Ingiustizia, inganno, corruzione, potere e sfruttamento, Pinocchio attraversa tutto questo e ci fa pensare al nostro presente. Ci si muove come in una favola, Pinocchi sconclusionati e incorreggibili, certi che un giorno una fata perdonerà tutto... Nel 1984 (circa 100 anni dopo la prima pubblicazione del Pinocchio di Carlo Collodi del 1883) Italo Calvino venne invitato all’Università di Harvard nel Massachussets, per un ciclo di sei conferenze, pubblicate postume, con il nome di Lezioni americane - sei proposte per il prossimo millennio. Diceva “il mio disagio è per la perdita di forma che constato nella vita”, preoccupato della nostra troppo sciatta e svagata esistenza. Calvino conduce ad un tema principale, quello delle “connessioni invisibili” che, una volta scoperte dal suo sguardo attento e affilato, rendono trasparente l’opacità del mondo. È la rete che collega fatti, persone e cose appartenenti a luoghi e tempi diversi, nel nostro caso fili invisibili tesi tra la nostra fragilità e quella di Pinocchio, lo scatto rapido di un cavallo e l’intuizione poetica, il Ciuchino Pinocchio e la danza malmenata di oggi, tra questo nostro mondo e un circo vecchio stile che sa di virtuosismi e maltrattamenti, di prodezze e solitudine. Lo spettacolo corre e si trasforma, si affianca complice a Pinocchio che tante volte tocca il fondo e riemerge, muore e rinasce. Una sola certezza, cogliere la grande lezione di Italo Calvino, la cui libertà di pensiero lascia senza fiato.Teatro Camploy 4 dic ’13  


Decima edizione al Teatro Camploy, da dicembre 2013 a marzo 2014 della Rassegna di teatro e danza L’Altro teatro

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Undici appuntamenti che nell’arco di quattro mesi propongono una selezione di spettacoli di teatro di innovazione, teatro di ricerca e danza contemporanea.

Le proposte di questa decima edizione tendono a “declinare”, attraverso le diverse discipline del teatro, “l’animo - sconvolto, scosso e spesso costretto all’isolamento - dell’essere umano”.

Programma completo prosa e danza

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Si va dall’animo scosso della protagonista del romanzo di Testori (interpretata da Maddalena Crippa) Passione all’animo sconvolto che aleggia in Mal bianco dove lo spazio perde i contorni restituendo corpi consumati, quasi “corrosi”.

Ci sono poi i personaggi del Pinocchio dei ragazzi della casa dei risvegli, ragazzi che parlano dei loro stati d’animo in modo persino divertente, partendo dal loro essere respinti, accantonati e isolati in quanto imperfetti. Eccoli così, attraverso il teatro, con ironia, uscire, comunicare e allontanarsi dall’isolamento. L’esatto opposto di quello che avviene nell’Invenzione della solitudine dove l’isolamento e la solitudine assurgono a “strumento di ricerca” che permette al protagonista di ripercorrere le tappe della vita del padre e, parallelamente, di quella sua.

Ancora un essere umano sconvolto e scosso in Giulio Cesare / Julius Caesar  rivisitato da Andrea Baracco dove il protagonista rivela una ferocia inaudita che fa passare in secondo piano il motivo di tanta rabbia.

E scossi sono anche i corpi dei due danzatori di Terramara che si rincorrono, si prendono e si lanciano affannati uno verso l’altro sotto un cielo e sopra una terra che hanno il fascino lirico della Sicilia delle Città del mondo di Elio Vittorini.

In Anna Cappelli, uno studio di Annibale Ruccello, l’animo umano esplode invece in un vortice di emozioni tali da dare vita a un dramma talmente assurdo che paradossalmente arriva a fare divertire.

Completano questo excursus nell’animo umano Pinocchiata, sorta di parodia della vita, della corruzione, delle brutture, degli inganni e del potere; l’anelito alla libertà e l’eterna lotta contro la tirannia presenti in Antigone 1939; la “cinica e onnisciente” pesantezza conservatrice del pragmatismo che è il fulcro di Ofelia 4e48 e le pulsioni oniriche di  Improvisation II che va a scavare nell’interiorità dell’attore.

  • Teatro Camploy
    →  Scheda bagno accessibile
    →  Entrata disabili

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