Durante il mio viaggio in Tuscia ho assaggiato le delizie del territorio nello splendido Caffè Schenardi situato nel cuore di Viterbo. Si tratta di un caffè storico con arredi sontuosi ed eleganti, che fu cenacolo risorgimentale ma anche luogo in cui vennero organizzati banchetti per personalità come Papa Gregorio XVI, Vittorio Emanuele III, Giuseppe Garibaldi, Guglielmo Marconi…
Mentre deliziamo i nostri palati con un banchetto a base di prodotti tipici, ecco arrivare una sorpresa: un cantastorie in carne e ossa che ci guiderà alla scoperta di una città tanto affascinante ma che purtroppo non tutti conoscono! Lui è Antonello Ricci e darà voce a una Viterbo che ha tanto da raccontare, perché come disse Italo Calvino, “una città non racconta la propria storia. Essa la porta scritta nei suoi luoghi, come le linee che solcano il palmo di una mano”.
Viterbo di notte ha un’aria magica e sembra voler urlare tutta la sua storia ai passanti distratti. Piazza del Plebiscito, Piazza San Pellegrino e ogni singolo scorcio di questa città hanno un significato, un valore storico che va oltre ogni parola. I cantastorie provano a trasmetterci ciò che noi nemmeno ci immaginiamo, recitano copioni in un palcoscenico diffuso e d’eccezione: Viterbo!
Il giorno dopo ci svegliamo presto e la nostra prima tappa è la Necropoli di Castel d’Asso che raggiungiamo attraversando una delle cosiddette “Tagliate etrusche”, delle vere e proprie vie scavate nella roccia. Si tratta di una zona molto suggestiva a causa delle numerose tombe scavate nelle pareti rocciose tufacee distribuite su due o tre ordini sovrapposti. Tutte le tombe hanno le facciate con le Finte Porte, ovvero la porta dell’Aldilà, elemento che caratterizza un popolo strettamente legato all’aspetto mistico della vita ma anche della morte. Un’altra metafora visiva del rapporto degli etruschi con la morte, sono i dromos, i corridoi delle tombe etrusche che simboleggiano l’utero materno come passaggio dalla morte alla vita con conseguente rinascita.
Il tempo inizia a scarseggiare e noi abbiamo un’ultima meta da esplorare: Calcata, antico insediamento dei Falisci, popolazione coesistita agli Etruschi, oggi incantevole borgo sospeso nel tempo e nell’aria, visto che sorge su uno sperone tufaceo. Nel 1993, in seguito a una perizia geologica, questo paese è stato dichiarato abitabile ed è stato fin da subito abitato da scultori, pittori, artigiani e artisti diventando così la patria della creatività.
Il borgo è visitabile solo a piedi e si entra attraverso una doppia porta ed una stradina in salita. Le viuzze che si irradiano dalla piazzetta centrale, punto di ritrovo del paese, arrivano tutte agli strapiombi della rupe. Al di sotto di Calcata ci sono grotte, depositi, cantine ma anche tombe e antichi luoghi di culto. Qui è bello perdersi nelle viuzze, entrare nelle botteghe artigiane e scambiare qualche chiacchiera con la gente. Calcata è anche il paese dei gatti: ce n’è tantissimi e sono ovunque! Ma qui ci sono anche numerosi ristorantini e trattorie che offrono ottimo cibo all’interno di location caratteristiche, dove il tempo sembra essersi fermato.
Noi pranziamo proprio in uno di questi localini dal sapore vintage: è il Ristorante La Piazzetta di Calcata, dove assaggiamo una cucina genuina che ci parla di un territorio ancora poco turistico e che ha saputo conservare intatte le sue tradizioni. Ottimi gli stringozzi cacio e pepe e gli arrosticini di pecora con contorno di fagioli all’uccelletto. Un posto che consiglio vivamente!
Quella che vi ho raccontato è stata una bellissima esperienza resa possibile grazie alla professionalità e competenza di Laura di Tuscia in Rete e Davide di Italy Different, ma anche grazie alla collaborazione di un travel blogger appassionato e in gamba come Inguaribile Viaggiatore. Spero di avervi trasmesso almeno un po’ dell’entusiasmo che mi ha animato durante questo viaggio e soprattutto spero di avervi dato qualche buon motivo per visitare la Tuscia, terra dalla storia antica, capace di offrire numerosi spunti per una vacanza diversa dal solito!
Piccola nota: le foto del post sono fatte con l’iPhone. Per tutte le altre scattate con la reflex guardate questa gallery a cura del mio compagno, fotografo per passione!
valentinamc
Sono sarda e ho studiato un po’ a Valencia e un po’ a Siena, ma ora vivo a Milano per lavoro. Adoro viaggiare, fotografare e scrivere ciò che vedo e soprattutto assaggio. Scrivo anche su enogastronovie.it, dove io e una mia amica raccontiamo le bellezze dell’Italia e le sue eccellenze enogastronomiche. Qual è mio viaggio tipo? Zaino in spalla, passeggiate nella natura e degustazione di prodotti tipici regionali. Piacere di conoscervi!
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