Acqua e limone nasce come un blog dedicato a tutto ciò che incontro nel corso del mio cammino, ma questa volta io non centro assolutamente niente, la poesia che vado a cantarvi appartiene alla vita di qualcun altro. Nasce dalla penna di Fernando Pessoa chissà quanti anni fa e, sussurrata di bocca in bocca, ha fatto il giro del mondo finché una ragazza che conosco non l’ha pubblicata su Facebook.
Questa poesia non è la mia poesia ma appartiene ad altre persone, perciò posso solo ascoltarla in silenzio. Leggo le sue parole ad alta voce: ha il sapore del sole di una risata allegra, di una corsa sull’erba, di un abbraccio, di una canzonetta che raggiunge la strada attraverso una finestra nel corso di una passeggiata, di una ragazzina di undici anni che si trucca davanti allo specchio sognando il primo bacio.
Non dico nulla, non voglio rovinare le poesie degli altri con il frastuono dei miei pensieri, così aprirò questa boccaccia soltanto per regalarti un sorriso forse un po’ infantile ma sincero.
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L’altrove
Andiamo via, creatura mia,
via verso l’Altrove.
Lì ci sono giorni sempre miti
e campi sempre belli.
La luna splende su chi
là vaga contento e libero
ha intessuto la sua luce con le tenebre
dell’immortalità.
Lì si cominciano a vedere le cose,
le favole narrate sono dolci come quelle non raccontate,
là le canzoni reali-sognate sono cantate
da labbra che si possono contemplare.
Il tempo lì è un momento d’allegria,
la vita una sete soddisfatta,
l’amore come quello di un bacio
quando quel bacio è il primo.
Non abbiamo bisogno di una nave, creatura mia,
ma delle nostre speranze finché saranno ancora belle,
non di rematori, ma di sfrenate fantasie.
Oh, andiamo a cercar l’Altrove!
Fernando Pessoa
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Fotografie di weheartit.com