Jennifer Steil
Quando arriva nello Yemen, Jennifer, newyorkese single, pensa di doversi fermare tre settimane, la durata del corso di giornalismo che è stata invitata a tenere. Ma San'a, la capitale, con la sua storia millenaria, i profumi di spezie, il sapore dei melograni, la conquista irrimediabilmente. Anche i rapporti umani sono magici e intensi e la sua storia s'intreccia a quella di altre donne in una rete di amicizia e solidarietà.
E forse in questa atmosfera troverà casa anche al cuore.
Però ammetto che, stranamente, anche il titolo italiano ha un suo perché: spesso San'a, nel libro, è paragonata ad una città di pan di zenzero. Non amo lo zenzero, ma suona comunque bene.
Libro tutto sommato piacevole, un viaggio intenso nella realtà mediorientale ed un lieto fine un po' melenso, ma giusto l'ultimo capitolo.
In realtà il problema è un altro.
Buffo, l'ho letto subito dopo la Cantarella.
ARGH!
Già: Yemen, paese islamico.
Donne velate e sottomesse.
Scrap-scrap.
No, niente di grave.
A parte l'allergia, grrrrrrrr!