James Cameron a settant’anni e dopo aver girato Avatar , si è lanciato nella madre di tutte le crociate ambientaliste : quella per salvare il polmone verde più grande del mondo. Con un obiettivo, per il momento, un po’ più circoscritto ma non per questo meno impegnativo : fermare la costruzione della famosa diga di Belo Monte.
Ci sono pochi effetti speciali stavolta purtroppo. L’Amazzonia è una guerra che sembra già persa in partenza , scorrendo il tasso di quella parola orribile con cui abbiamo imparato a convivere nell’ultimo mezzo secolo : deforestazione. Dal 2000 al 2005 gli alberi sono caduti ad un ritmo del 18% all’anno. Vuol dire che 22 mila quadrati di verde non ci sono più. E nel giro di vent’anni quel polmone da 5 milioni e 550 mila chilometri quadrati sarà tagliato del 40% : praticamente la metà.
La storia del popolo Na’vi di Avatar che lotta per la sopravvivenza ha anche trasformato il regista canadese in una specie di guru verde. Dice il New York Times che già nella sua Hollywood Cameron e signora – la seconda , Suzy Amis : la prima è KatherinE Bigelow premio Oscar – sono famosi per il loro impegno. La villa di Santa Barbara è alimentata dal sole e dal vento della California e il regista , che guida solo auto ibride, sbandiera la sua predilezione per i cibi del proprio giardino.
Un giorno Suzy Amis ha trovato nella cassetta delle lettere un invito: perché non porta suo marito a vedere com’è fatto il vero mondo di Pandora? Dice Atossa Soltani , direttrice di Amazon Watch , che il regista è rimasto così colpito di aver già deciso di girare qui il sequel di Avatar.
Hollywood può attendere, ora bisogna fermare Belo Monte: la terza diga più grande del mondo. Gli ambientalisti dicono che allagherà 500 Km quadrati di foresta e prosciugherà invece il corso di quel Xingu River che da secoli è la fonte di sussistenza di decine di tribù. Tredici popolazioni di nativi si sono riunite adesso per dichiarare guerra al governo e Cameron – dopo aver partecipato un convegno ambientalista a Manaus – è volato nel cuore del Brasile per mettersi al loro fianco.
Josè Carlos , capo tribù degli Arara, non conosceva Cameron e ha visto una particolarissima visione di Avatar in dvd. “Quello che accade nel film è quello che sta accadendo qui” ha detto il giovane capo. Per Cameron non poteva esserci regalo più grosso. Ora tocca non deluderli. Un indio attivista è stato ucciso. Gli attivisti di Amazon Watch dicono che il regime militare voleva costruire la diga e il governo progressista di Silva maschera l’iniziativa sostenendo che porterà energia elettrica nel Brasile più povero e invece servirà ad alimentare le centrali di Aloca , Arcelor Mitall e altri big.
Cameron scriverà a Lula “Questa gente deve essere ascoltata”. Oggi il Governo lancerà la prima asta , c’è poco tempo.
madyur