L’AMERICA SI SCOPRE POVERA : SONO BEN 46 MILIONI LE PERSONE CHE VIVONO SOTTO LA SOGLIA DELLA POVERTà

La recessione presenta all’America un conto drammatico: l’impoverimento della classe media , l’arretramento del tenore di vita e del potere di acquisto , le aspettative di intere generazioni ridimensionate di colpo. Oggi 46,2 milioni di americani vivono sotto la soglia di povertà.

Un livello record mai raggiunto in 52 anni e cioè da quando esistono i dati raccolti dalla Census Bureau , l’agenzia responsabile per il censimento demografico. L’impatto della lunga recessione iniziata nel 2008 si prolunga e non se ne vede la fine : nel solo anno 2010 , ben 2,6 milioni di americani sono andati a raggiungersi alla schiera dei poveri. Ormai il 15,1 % della popolazione è al di sotto della soglia della povertà.

L’arretramento , comunque, viene percepito dalla maggioranza degli americani : quello della classe media. Non tutto l’impoverimento va attribuito alla recessione, però. Un dato significativo è che il reddito annuo mediano , quello della maggior parte dei cittadini, per un uomo adulto che lavora a tempo pieno nel 2010 si è attestato a 47715 dollari. Se questo reddito viene paragonato al potere d’acquisto reale , è regredito rispetto ai livelli del 1973. Per la precisione, 38 anni fa un maschio adulto con un lavoro a tempo pieno guadagnava l’equivalente di 49065 dollari all’anno di oggi.

L’American Dream è ormai tramontata. La condizione dei giovani ha subito un degrado notevole : la caduta del reddito mediano più pesante nel 2010 è quella che ha colpito la generazione tra i 16 e i 24 anni : meno 9%. Si accentua il fenomeno dei giovani che rimangono a casa dei genitori, costretti dalla condizione economica.

Ora che Il 45,3% dei giovani compresi tra i 25 e i 34 anni si trova sotto la soglia della povertà , è aumentato del 25% il numero di coloro che dormono sotto il tetto dei genitori. Inoltre èn aumentato il numero di persone senza assistenza sanitaria : da 49 milioni nel 2009 ai 50 milioni nell’anno successiva. Questa crisi mette paura, infatti nelle altre recessioni ( quella del 1961 e quella del 1975) la percentuale degli americani sotto la soglia della povertà era già diminuita nel primo anno dopo la recessione.