Quanto più il successo di un’opera d’arte è grande, tanto più nascono intorno ad essa aspettative incredibilmente alte. Certo, questa verità si ridimensiona quando la si associa a libri, film e musica commerciali, ma basta avere un po’ di fiuto per la bellezza, quella vera, per scansare determinati “capolavori” osannati a sproposito. È proprio fidandomi del mio fiuto che ho deciso di intraprendere la lettura de L’amica geniale di Elena Ferrante. A spingermi verso il primo libro della quadrilogia è stata la scoperta de I giorni dell’abbandono, un romanzo che ho divorato come non facevo da tempo e che mi ha stregata per lo stile incisivo, tagliente: la penna della Ferrante scava con perizia chirurgica nei meandri più intimi e inesplorati della personalità femminile e racconta tutti i risvolti, banali e drammatici, dell’addio improvviso.
Mi sono immersa nella storia di Lenù e Lila con uno slancio che normalmente non mi appartiene: a incoraggiarmi sono stati quel primo romanzo della Ferrante letto tutto d’un fiato e le recensioni positive di amici, critica e lettori. Ma, pur rischiando di scatenare l’ira degli amanti della saga, non posso esimermi dal tener fede alla mia integrità di lettrice. Devo dirlo: L’amica geniale non mi ha convinta. Per carità, non è un libro brutto; ma nemmeno una lettura memorabile.
Eppure, Elena Ferrante ha trovato la formula magica per non perdere i lettori capricciosi e fastidiosi come la sottoscritta. Come? Costruendo un finale che riscatta il libro intero e riaccende la curiosità. Il primo volume della saga si chiude con un evento che scombina la situazione, rimescola le carte e suscita il desiderio di scoprire come si evolverà il rapporto fra le protagoniste. Così, proprio quando stavo per chiudere il romanzo con una punta d’insoddisfazione e tanta delusione per una storia che avrebbe potuto sorprendermi, ma non l’ha fatto, ecco che scopro di essermi affezionata almeno un po’ a Lenù e Lila. E che in fondo in fondo, forse non troppo in fondo, vorrei sapere cosa accadrà nelle loro vite e che fine farà la loro amicizia geniale. Insomma, sì, leggerò il secondo volume.
Angela Liuzzi
Elena Ferrante, L’amica geniale (volume primo), e/o, 327 pp, 18 euro