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L'amico di famiglia

Creato il 06 maggio 2010 da Pickpocket83

L'amico di famiglia

Per comprendere qualcosa in più del personaggio Andreotti disegnato all’interno del “Divo” di Paolo Sorrentino può essere utile vedere (o rivedere) i due precedenti lungometraggi di questo avventuroso e spettacolare cineasta. Nelle “Conseguenze dell’amore” il protagonista del film (uno straordinario Toni Servillo, successivamente reincarnato proprio nelle sembianze del presidente D.C.) è un uomo solitario, notturno, di poche parole, appesantito da troppi segreti e dagli inquietanti misteri che avvolgono il suo passato. E’ un uomo che trascorre la sua esistenza di confine/confino dentro la prigione di un passato inconfessabile. Il senatore Giulio Andreotti è un suo perfetto analogo, maschera solcata dalle stesse ombre, schiavo di un ricordo dolorosissimo e tragicamente vivo (il fantasma di Aldo Moro). Nelle fattezze mostruose e grottesche di Geremia dei Geremei, totem e icona dell' "Amico di famiglia" è percepibile invece, in nuce, la volontà di rappresentazione di un corpo specchio della nefandezza interiore. Geremia è un freak tanto quanto lo è l’Andreotti sorrentiniano, a metà strada tra aracnide, mummia e vampiro. Davvero mirabile la “gestione” del personaggio da parte del regista partenopeo, in grado di guidare lo spettatore verso una articolata gamma di sentimenti verso la figura di Geremia: dalla curiosità alla pietà, passando per la fascinazione e il ribrezzo più assoluto. Stupisce che qualche noto critico della carta stampata al momento dell’uscita del film abbia parlato di film “molto curato nel linguaggio e poco importante come soggetto”. Quella di Geremia “Cuore d’oro” è una caratterizzazione straordinaria, di per sé validissimo “soggetto” portante del film, nonchè ideale prologo alla memorabile rappresentazione del Divo Giulio. Attendiamo con ansia il ritorno dietro la macchina da presa di Paolo Sorrentino. Sean Penn sembra aver offerto la sua definitiva adesione al progetto, che per partire necessitava che l’attore si liberasse da un precedente impegno (Malick?). Nel frattempo Sorrentino ha diretto un bel corto in bianco e nero, scritto un romanzo di cui si dice un gran bene e partecipato a diversi talk-show. Non ci resta quindi che aspettare, fiduciosi, ancora un po’.


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