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Quando un film diventa un caso cinematografico e a me fa cagare mi fermo a riflettere: "Cosa non ho capito? Cosa mi è sfuggito che invece ha letteralmente stregato gli altri?". Ecco sinceramente non lo so e vorrei proprio capirlo.
Gone Girl è un film tratto dal romanzo "L'amore bugiardo" scritto nel 2012 da Gillian Flynn, la quale viene scelta per curare la sceneggiatura; la regia invece è affidata a David Fincher, che è quello di Seven e Fight Club e insomma, non uno di primo pelo.
La storia è praticamente quella di Ben Affleck che un giorno torna a casa e non trova più la moglie.
Panico.
Tutti gli indizi portano a lui e i media si accaniscono e dicono che il suo è un comportamento troppo freddo e che sicuramente è lui il colpevole e però chiariamo subito una cosa: quella non è la faccia di un sociopatico con mancanza di empatia, quella è proprio l'unica espressione che sa fare Ben Affleck e ce la rifila in tutti i suoi noiosissimi film e perfino con il volto coperto dalla maschera di Daredevil si riusciva a scorgere quell'espressione da tonto, che non si sa se ha capito quello che stai dicendo o no.Poi abbiamo Rosamund Pike, una sciapetta bionda che non ha mai trovato un ruolo veramente importante e probabilmente questa è la sua grande occasione e praticamente lei è bella e seducente e il suo è un matrimonio da favola e poi sparisce in circostanze sospette e tutti i media americani parlano di lei e le sue foto con la scritta "missing" sono ovunque e però lei è viva, si è tagliata i capelli all'altezza delle spalle, si è fatta la riga in mezzo e nessuno la riconosce più. Una trasformazione che neanche Superman e Clark Kant. Neanche Sailor Moon e Bunny.
Qualche scena dopo invece la vediamo che la rinchiudono dentro una casa, le comprano una tinta e lei torna bionda e si fa da sola un caschetto scalato che neanche Jean Louis David. Voglio dire; state facendo un film thriller dove tutti i pezzi devono combaciare alla perfezione per riuscire a convincere lo spettatore e poi fate queste cagate. Io rimango basito dalla superficialità di certe sequenze.L’intreccio narrativo vuole sorprendere lo spettatore con inganni e colpi di scena, ma la pellicola scorre troppo lenta e lo spettatore ha tutto il tempo per fermarsi a riflettere e immaginarsi cosa succederà nella prossima scena e se magari anziché farlo durare due ore e mezza, tagliavano tipo quarantacinque minuti di riprese e condensavano gli avvenimenti, magari ci sarebbe stata più suspense. Che poi forse sono troppo intelligente io che capivo sempre tutto con dieci minuti di anticipo, eppure non mi sembra di essere questo premio Nobel.La caccia al tesoro organizzata dalla moglie che scomparsa dovrebbe essere la chiave di volta del film, ma viene messa troppo spesso in secondo piano e in alcuni momenti è proprio accantonata; le indagini della polizia non sono mai interessanti (tra parentesi la detective è la sosia della cantante Tosca); l'unico spunto veramente intelligente è la rappresentazione di come i media si appassionino a questi casi di cronaca e ci costruiscano sopra veri e propri servizi televisivi per arrivare a toccare le giuste corde del pubblico a casa. Se in Italia abbiamo Barbara D'Urso, anche l'America ha i suoi giornalisti sciacalli che fanno della cronaca appuntamenti televisivi di gossip.
Ma anche questo tema è solo un contorno e tutto il film rimane bloccato in una sorta di La Guerra dei Reses che incontra Prisoners. Dal primo prende il tema degli sposini che una volta si amavano e che hanno visto sfumare la loro passione fino a dichiararsi letteralmente guerra; ma senza mai sfiorare la nera ironia del film di Danny DeVito o la straordinaria interpretazione che fecero Michael Douglas e Kathleen Turner. Dal secondo invece ruba le atmosfere cupe, con la cittadina che si riunisce per cercare la persona scomparsa e il fatto che tutti gli indizi puntino su una persona e poi invece la storia prenda una svolta diversa e però Prisoners è proprio un bel film e consiglio a tutti di recuperarlo, questo no. (Prisoners è uscito nel 2013 e ci sono come attori quel grandissimo pezzo di carne di Hugh Jackman e un Jake Gyllenhaal che fa un'interpretazione veramente magistrale).
Ecco, ne avevo sentito parlare tanto bene e invece questo Gone Girl si è rivelato un filmetto da casalinga annoiata, che ha suscitato un po' di hype perché in una scena si vede per una frazione di secondo il pisello di Ben Affleck e su questo fatto ci hanno costruito sopra un mare di gossip e del resto, quando un film è così tanto fiacco, bisogna pur trovare un modo per far sì che la gente ne parli.
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