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L’amore c’è. Parole di Fiorella Carcereri

Creato il 10 febbraio 2014 da Lundici @lundici_it
Love, New York. Foto di Camilla Pertegato.

L’Amore esiste, l’Amore c’è. Eppure non lo vedo scritto da nessuna parte in giro l’Italia, nessuno lo professa a caratteri cubitali sui muri o sui cavalcavia. Puoi vedere un “Ti amo”, a volte preceduto da un nome, altre seguito da una firma. Vedi ancora, viaggiando in autostrada, la scritta “Dio c’è”. Ma non “L’amore c’è”. Perché, nonostante spesso l’amore sia scambiato con Dio, cioè il motore e la causa di ogni cosa, il fine ultimo di ogni esistenza, diversamente dall’immenso ed infinito Essere Supremo, l’amore si coniuga non astrattamente o in generale, ma con una persona in particolare. Posso amare il sentimento dell’amore. Ma non mi susciterebbe nessun genere di ispirazione se non fosse che l’amore è legato ad un nome, ad una storia, ad una persona. Quindi, sì, l’amore c’è quando si identifica con un essere vivo, vero, in carne ed ossa.
L’amore c’è quando è incarnato da qualcuno che può ricambiare o meno il nostro slancio, ma, anche in caso di un sentimento non corrisposto, sentiamo che quello che proviamo è reale, esiste, che si tratti di gioia o di sofferenza. Se è amore, lo sappiamo.

Per questo io, personalmente, trovo così difficile parlare d’amore in senso astratto.
Preferisco parlare di libertà o di denaro o di natura o di cucina. Non mi pesa parlare del dolore.

Ma non trovo parole per l’amore.

Perché l’amore concreto è una persona che ha un nome, in cui mi specchio e non sono sicura di volere esprimere pubblicamente quel che il mio cuore mi dice. Insomma potrei parlare di una grave malattia, ma non mostrare una mia ecografia – anche se l’organo malato reso pubblico non se ne risentirebbe, mentre l’amato divulgato forse sì.

Però febbraio arriva, con la sua festa degli innamorati. Si potrebbe obiettare che anche l’amore in questo caso è un’operazione di marketing. Ma al giorno d’oggi cosa non lo è?

Volevo quindi trovare le parole adatte. Allora per trovarle, quelle più vere vere e sincere, ho cercato fra le persone che conosco, perché fra queste ce n’è una che mi ha colpito per la capacità di esprimere l’amore: la poetessa – scrittrice Fiorella Carcereri, intervistata per L’Undici nel settembre 2013. Avvicinandosi San Valentino, le ho chieste qualche sua poesia da offrire agli innamorati per la loro festa. Perché l’amore c’è e c’è anche chi, come Fiorella, ha trovato le parole per dirlo.

Le 7 poesie d’amore di Fiorella Carcereri, un’anima perennemente in fiamme.

Fiorella Carcereri

Cercami

Da una vita  mi nascondo
ai tuoi occhi,
da una vita gioco
con la tua pazienza,
da una vita ti mischio
le carte.

Ma tu cercami,
cercami ancora,
non smettere
di cercarmi mai.

 

Pensavo che bastasse
Pensavo che bastasse
richiudersi al buio,
tu ed io,
in quella stanza,
nelle poche ore
rubate al frastuono.

Pensavo che bastasse
rimanere tutto il tempo
con la testa appoggiata
sul tuo petto
ad ascoltarei battiti del mio vivere.

Pensavo che bastasse
lasciar parlare le mani,
il respiro e i silenzi.

Sì, bastava,
sì, eravamo l’universo già così.

Pensavo che bastasse,
ma nulla, ora, basta più,
ora che quel filo
incredibilmente sottile
si è spezzato,
mentre noi due
ci siamo distratti
per un interminabile
nanosecondo.

 

Pioggia
La pioggia è vita.

Lo è lo scroscio d’acqua violento
espulso con rabbia
da un cielo plumbeo,
impetuoso e devastante
come certi umori,
certe volte…

Lo è la pioggia sottile
che penetra nelle ossa
ma dà il necessario
sollievo ad un’anima
perennemente in fiamme…

 La pioggia è vita.

 

Brandelli di noi
Ormai siamo brandelli di noi,
brandelli di quel che eravamo,
non vedi?

Tu lo neghi, ma lo sai.

Lo neghi solo per timore di perdermi.

Ma dopo aver vissuto intensamente,
dopo aver respirato a pieni polmoni,
dopo aver toccato il cielo con un dito
in ogni singolo minuto
del giorno e della notte,
come si può farsi bastare
i sorrisi in fotografia
e i ricordi di batticuori passati?

Come si può dire “ti amo”
mentre tutto crolla
inesorabilmente?

 

Il pensiero non basta
Mi chiedi se sono felice.

Ti rispondo di no.

Dici che non mi comprendi.

Ti rispondo
che solo chi ama comprende.

Dici che gli innamorati
sono sempre felici.

Ti rispondo che, per esserlo,
devono stare insieme.

Siamo fatti anche di sensi
e i sensi chiamano altri sensi.

Non sei un’entità astratta
e sentirti dentro il cuore non basta.

Non sei un effimero fascio di luce,
sei di più,
e sognare le tue carezze non basta.

No, non sono felice.

Il pensiero non basta, amore mio.

 

Forse non sei mai tornato
Era tutta una magia,
era polvere di stelle
la mia vita accanto a te.

Il sole ci scaldava,
ma con rispetto,
per non ferire i nostri visi
e non bruciare le nostre mani.

La notte non era mai troppo buia
per non farci trasalire,
ma era incredibilmente silenziosa
per farci cogliere respiri e sospiri
l’uno dell’altra.

Un giorno, all’improvviso,
un vento gelido ci ha allontanati,
creando una lastra di ghiaccio
fra te e me.

Quanto tempo sono stata a guardarti,
senza poterti toccare,
a sognarti,
senza potertelo dire.

Ora, finalmente, sei tornato
ma, in certi giorni senza sole
e in certe notti senza stelle,
percepisco ancora, per pochi attimi,
quel vento di solitudine e dolore.

Forse, non te ne sei mai andato.

O, chissà,
forse non sei mai tornato.

 

E ci sei
Mi distraggo
e ci sei,
non ti vedo
e ci sei,
non hai bisogno
di esserci fisicamente
nella mia vita quotidiana.

La mia anima ha assorbito
la tua essenza tanto tempo fa.


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