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L’amore è come il condizionale

Creato il 07 maggio 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Nessuno ripara cose che non hanno mai funzionato, forse perché ci servono evidenze, anche vecchie, anche false speranze, anche inganni per accontentare i nostri futuri mal di testa. Siamo roba vecchia, io e te, roba vecchia mai usata. Chiusi a chiave in camere separate, con sopra promesse al posto della polvere. Con i giudizi di Dio ancora in sospeso ma senza sfuggire ai nostri.

Tutto raccontato sottovoce in quel giro di amici, tutto indicizzato da Google, tutto documentato sui social, a scanso di equivoci e le foto cancellate dal cellulare, almeno. Giusto per provare che non siamo a tenuta stagna, che sappiamo fare leva sui punti deboli, che sappiamo essere insensibili oltremodo, soprattutto mentre non ci guardano nel bianco degli occhi e nel nero dell’anima.

L’amore è una promessa al passato. Come il futuro nel passato del condizionale. Quando aspettavi la notte per accendermi il cuore come gli antichi, con il metodo dello sfregamento. Al posto tuo farei luce. E io al posto tuo farei posto. Quando mobilitavamo la Farnesina per i nostri calzini spariti. Avremmo salvato anche loro.

L’amore è avere ore da 24 giorni mentre gli altri hanno giorni da 24 ore. É giocare a fare gli errori degli eroi. Gli eroi non sono quelli che fanno le cose al momento giusto, sono sempre stati quelli che hanno fatto le cose quando per gli altri era il momento sbagliato. Cambierei. Gli eroi non provano.

L’amore è per dire che sì, è stato wow, che mi stavi attaccata come i poster nelle camere degli adolescenti, adesso, che il tuo corpo non è più contro il mio ma solo il cuore. Quattro colpi in croce. Dovrei salutarti, girare la testa almeno. In nome di tutti i maledetti wow uccisi a colpi di sorriso.

L’amore è come il condizionale, il modo per usare le insicurezze dalla parte del manico, un angolo dove ripararsi dopo aver detto cose già smentite. Vorresti o vuoi? L’amore è come il condizionale, se non sei sicuro di saperlo, è meglio non usarlo. Perché è un tempo verbale che assomiglia al tempo storico: comunque lo giri non perdona. Amereste. 




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