L'amore è doloroso perchè...

Creato il 18 agosto 2010 da Linda




L’amore è doloroso perché apre la strada all’estasi. L’amore è doloroso perché trasforma: l’amore è cambiamento. Qualsiasi trasformazione è dolorosa perché occorre lasciare il vecchio per il nuovo. Il vecchio è familiare, sicuro; il nuovo è assolutamente sconosciuto. Ti muoverai in un oceano mai esplorato. Non puoi usare la mente con il nuovo come facevi con il vecchio; la mente è molto abile, ma può funzionare con il vecchio, non con il nuovo: ora è assolutamente inutile.
Per questa ragione nasce la paura; quando lasci il vecchio mondo – confortevole, sicuro – nasce il dolore. È lo stesso dolore che prova il bambino quando esce dal ventre della madre. È lo stesso dolore che prova il pulcino quando esce dall’uovo. È lo stesso dolore che prova l’uccellino quando prova a volare per la prima volta.
La paura dell’ignoto, l’insicurezza dell’ignoto, la sua imprevedibilità, ti spaventano moltissimo.
Dato che la trasformazione sarà dall’essere verso uno stato di non-essere, l’agonia è profondissima. Ma non si può avere l’estasi senza passare per l’agonia. Per purificare l’oro, esso deve passare attraverso il fuoco.
L’amore è fuoco.
È proprio a causa del dolore che l’amore procura, che milioni di persone vivono una vita senza amore. Anche loro soffrono, ma la loro è una sofferenza inutile. Soffrire per amore non è soffrire invano. Soffrire per amore è creativo: ti porta a livelli più alti di consapevolezza. Soffrire senza amore è un totale spreco, non ti porta da nessuna parte:continui a muoverti lungo il medesimo circolo vizioso.
L’uomo senza amore è narcisista, è chiuso. Conosce solo se stesso. Ma quanto può conoscere se stesso se non ha conosciuto l’altro? Solo l’altro può essere per lui uno specchio. Non conoscerai mai te stesso se non conosci l’altro. L’amore è fondamentale anche per la conoscenza di sé. La persona che non ha conosciuto l’altro in un rapporto profondo di amore, di intensa passione, di totale estasi, non potrà nemmeno sapere chi è, perché non avrà uno specchio in cui osservare la sua immagine.
La relazione è uno specchio e, più l’amore è puro, migliore e più nitido sarà lo specchio. Ma l’amore più alto richiede che tu sia aperto. Richiede che tu sia vulnerabile. Devi lasciar andare la tua armatura, ed è doloroso. Non devi stare sempre in guardia, devi abbandonare la mente e i suoi calcoli. Devi rischiare, devi vivere pericolosamente. L’altro può ferirti – è per questo che hai paura di essere vulnerabile. L’altro può rifiutarti – è per questo che hai paura dell’amore.
Il riflesso del tuo essere che scopri nell’altro potrebbe essere brutto – questa è la tua ansietà. Evita lo specchio. Ma non è che evitando lo specchio diventerai bello. Evitando la situazione, non puoi crescere. È necessario accettare la sfida.
Occorre entrare nell’amore. È il primo passo verso Dio, e non può essere aggirato. Quelli che cercano di evitare lo spazio dell’amore, non raggiungeranno mai Dio. È una necessità assoluta, perché diventi consapevole della tua totalità solo quando vieni stimolato dalla presenza dell’altro, quando la tua presenza viene rafforzata dalla presenza dell’altro, quando vieni aiutato a uscire dal tuo mondo chiuso,narcisista, e portato fuori sotto la volta infinita del cielo.
L’amore è un cielo, vastissimo. Essere in amore vuol dire mettere le ali. Ma naturalmente, il cielo infinito fa paura.
Inoltre lasciare andare l’ego è molto doloroso perché ci hanno insegnato a coltivarlo. Pensiamo che l’ego sia il nostro unico tesoro. L’abbiamo protetto, decorato, l’abbiamo lucidato in continuazione e, quando l’amore bussa alla porta, tutto ciò che ci occorre per innamorarci è mettere da parte l’ego: è doloroso, certo. È il lavoro di tutta la tua vita, è tutto ciò che hai creato, questo ego orrendo, questa idea che sei separato dall’esistenza.
È un’idea brutta perché non è vera. È un’idea illusoria, ma la società esiste, è anzi basata proprio su questa idea che ogni persona è una persona, non una presenza.
La verità è che al mondo non esistono persone ma solo presenze. Non ci sei, non esisti come ego, separato dal tutto. Sei parte del tutto. Il tutto ti penetra, il tutto respira in te, pulsa in te, il tutto è la tua stessa vita.
L’amore ti dà la prima esperienza di armonia con qualcosa che non è il tuo ego.
L’uomo moderno vive in una cella oscura: è narcisista. Il narcisismo è l’ossessione più grande della mente moderna.
E poi arrivano i problemi, problemi senza senso. Ci sono problemi che sono creativi perché ti portano a un livello più alto di consapevolezza. Ci sono problemi che non ti portano da nessuna parte, ti tengono solo legato, ti tengono nel caos del passato.
L’amore crea problemi; puoi evitarli, evitando l’amore. Ma quelli sono i problemi essenziali! Bisogna affrontarli, viverli e passarci attraverso per andare oltre. L’unico modo per andare oltre, è di passarci attraverso. L’amore è l’unica cosa che valga la pena di fare. Tutto il resto è secondario – va benissimo se è di sostegno all’amore. Tutto il resto è solo un mezzo, ma l’amore è il fine. Quindi, per quanto sia doloroso, entra nell’amore.
Se non entri nell’amore – come hanno deciso molte persone – rimani intrappolato all’interno di te stesso. Allora la tua vita non è un pellegrinaggio, non è un fiume che va verso l’oceano; la tua vita è una pozza stagnante, sporca, e molto presto resteranno solo lo sporco e il fango. Per rimanere limpido, devi continuare a fluire. Il fiume rimane pulito perché scorre. Scorrere è il modo di rimanere sempre vergini.
Chi ama rimane vergine. Tutti gli amanti sono vergini. Le persone che non amano non possono rimanere vergini: si addormentano, diventano stagnanti, e prima o poi – più prima che poi – iniziano a puzzare perché non hanno nessun posto dove andare. La loro è una vita morta.
L’uomo moderno si trova in questa situazione, e per questo motivo nevrosi di ogni genere, follie di ogni genere, sono rampanti. Il disagio psicologico ha preso proporzioni epidemiche. Non è che alcuni individui siano psicologicamente malati: la realtà è che la terra nel suo complesso è diventata un manicomio. Tutta l’umanità soffre di una specie di nevrosi.
Questa nevrosi nasce dal tuo ristagnare, dal tuo narcisismo. Tutti sono stretti nell’illusione di avere un sé separato, e poi impazziscono. Questa follia è senza senso, è improduttiva, non creativa. Oppure si suicidano. Questi suicidi sono anch’essi improduttivi e non creativi.
Forse non ti uccidi prendendo del veleno o saltando dall’alto di una rupe o sparandoti, ma puoi suicidarti in modo molto lento, e questo è proprio ciò che accade. Pochissime persone si suicidano tutte di un colpo. Gli altri hanno scelto un suicidio lento, graduale: muoiono a poco a poco. Ma la tendenza al suicidio è diventata quasi universale.
Non è vita questa, ma la causa, la causa fondamentale, è che abbiamo dimenticato il linguaggio dell’amore. Non siamo più così coraggiosi da buttarci nell’avventura chiamata amore.
La gente è interessata al sesso, perché il sesso non è pericoloso.
È il fenomeno di un momento, non occorre coinvolgersi.
L’amore è coinvolgimento, è impegno. Non è un fenomeno del momento. Quando ha messo le radici, può durare per sempre. Può diventare un impegno che dura tutta la vita. L’amore ha bisogno di intimità; solo quando c’è intimità, l’altro diventa uno specchio. Quando ti incontri con una donna o un uomo a livello sessuale, in realtà non vi incontrate affatto, avete evitato l’anima dell’altra persona. Tu ne hai usato il corpo e sei fuggito, e anche l’altro ha usato il tuo corpo ed è fuggito. Non siete diventati abbastanza intimi da poter rivelare all’altro il vostro volto originario.
L’amore è il più grande koan Zen.
È doloroso, ma non evitarlo. Se lo eviti, perdi la più grande opportunità di crescere. Entra in esso, con tutta la sua sofferenza, perché grazie alla sofferenza arriva una grande estasi. Sì, c’è agonia, ma da questa agonia nasce l’estasi. Sì, dovrai morire come ego, ma rinascerai come Dio, come buddha. L’amore ti darà il primo assaggio del Tao, del Sufismo, dello Zen. Ti darà la prima prova che Dio esiste, che la vita non è priva di significato.
Quelli che dicono che la vita non ha significato sono quelli che non hanno conosciuto l’amore. In effetti stanno dicendo che nella loro vita è mancato l’amore.
Lascia che ci sia il dolore, lascia che ci sia la sofferenza. Passa attraverso la notte oscura, e arriverai a una bellissima alba. Solo nel grembo della notte oscura, il sole può evolversi. Solo attraverso la notte oscura arriva il mattino.
Il mio approccio qui è unicamente quello dell’amore. Ti insegno l’amore, solo l’amore e nient’altro. Puoi dimenticarti di Dio: è solo una parola vuota. Puoi dimenticarti delle preghiere: sono solo riti che ti sono stati imposti da altri. L’amore è la preghiera naturale, non imposta da nessuno. Appare con te alla nascita. L’amore è il vero Dio, non il Dio dei teologi, ma il Dio di Buddha, Gesù, Maometto, il Dio dei Sufi. L’amore è una tariqa, un metodo per ucciderti come individuo separato e per aiutarti a diventare l’infinito. Scompari come goccia di rugiada e diventi l’oceano, ma per questo devi passare attraverso la porta dell’amore.
Certo, quando scompari come goccia di rugiada – e hai vissuto a lungo come goccia di rugiada – è doloroso, perché pensi: “Io sono questo, e ora questo sta scomparendo. Sto morendo”. Non stai morendo, è l’illusione che muore. Ti sei identificato con l’illusione, è vero, ma l’illusione è sempre un’illusione. Solo quando svanisce, puoi vedere chi sei. Questa rivelazione ti porta alle vette più alte della gioia, dell’estasi, della celebrazione.
Osho



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