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L'amore è eterno finchè dura

Creato il 16 luglio 2011 da Manuela Raganati Bhoblog
L'amore è eterno finchè dura
L'amore è eterno finchè dura è
 il titolo di un film che ho visto l'altra sera, una
commedia interpretata dal grande
Carlo Verdone, ed è anche una grandissima verità.
Ascoltate bene queste parole:
  
Perchè dobbiamo fare finta di essere forti?
Forse perchè non vogliamo ammettere a noi stessi che
l'amore tra due persone è limitato nel tempo e nello
spazio? O forse perchè ci illudiamo che l'amore sia
qualcosa di permanente e immutabile, capace di
resistere alle dure prove della vita o del matrimonio?
Perchè essere imprigionati nei grandi castelli che
abbiamo costruito, quando ormai essi sono solo
prigioni di noi stessi?
Perchè non liberarsi dall'idea dell'amore e tornare
a far l'amore?
Perchè non salvarci da essa, ricominciando da
zero?
Quando siamo innamorati, tutto sembra
convergere in un unico punto, un punto che il poeta
T.S.Eliot era solito chiamare futuro.
Quando guardiamo al futuro, sicuri di noi stessi,
avvolti dalle nostre certezze, fiduciosi del nostro
rapporto amoroso, siamo convinti che l'amore
che proviamo sia sconfinato, immenso, indistruttibile.
Certo, il futuro è mistero, sogno, immaginazione e,
a ben pensarci, assomiglia proprio all'amore.
Quando il futuro si scontra con il presente, cioè,
quando l'amore si scontra con la vita reale, però,
la matassa si complica.
Cito Salvatore Mannuzzu da La ragazza perduta:
"Ho imparato: nessuna cosa rimane se stessa,
nè mai è stata se non nel groviglio delle
altre; da esso, forse, si può riprendere la posta
che sembrava perduta. Dunque in quei ballabili
remoti, scritti su vecchi rigidi dischi, s'annida il
grumo indistinto della nostalgia e della gelosia:
di quanto si vorrebbe richiamare in vita,
e non si può, e di quanto invano si vorrebbe
non fosse stato."
La metafora del libro ancora una volta
forse può tornare utile a spiegare questo
concetto. In due si scrive una storia,
i capitoli scorrono, c'è un inizio, un
particolare svolgimento della trama,
un coinvolgimento totale dello scrittore e del
lettore. Poi, come in tutto (ce lo insegna
la vita stessa!), c'è una fine.
Il libro si chiude con una quarta di copertina
che sintetizza in poche parole l'intera vicenda
raccontata nel libro.
Poi, una volta consumato, quel libro finisce
su uno scaffale, mentre si scrive e si legge
un altro libro, diverso: più breve, più lungo,
più bello, più brutto. Niente, però, passa
nella nostra vita senza lasciare traccia:
tutto si imprime in noi, formando il nostro
essere, costruendo gli spazi nella nostra
anima, ferendo la nostra personalità,
facendo piangere il bambino che,
dentro noi, non muore mai.
Ecco, allora, che dal groviglio dell'amore
passato, si ritroveranno i fili per ricominciare
una nuova storia che ci renderà migliori,
se sapremo imparare dai nostri errori
e se sapremo riflettere bene sulle
interconnessioni del tempo.
Passato, presente, futuro convergono in
un solo punto: nell'eterno attimo in cui due
persone si stanno amando.
(Manuela Raganati)

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