…E così, mi scopro dopo quasi trent’anni a finire ciò che doveva già da tempo essere concluso.
L’amore è uno padrone crudele e la lussuria il suo servo fedele.
Quando ti genufletti dinnanzi al tuo padrone indossando solo le catene, lascia la tua schiena nuda alle carezze dello scudiscio, mentre strisciando come un verme invochi amore al cuoio sordo dello staffile.
Vendi ogni giorno la tua dignità per pochi grammi di ciò che credi sia amore, perché se l’amore è un padrone crudele, la lussuria il suo servo fedele.
Il tuo sadico padrone ti ha addestrato per bene, prendi ora il cibo dalle sue mani, e quando accenna il tuo nome, corri come in presa agli spasmi più atroci, la paura è la tua museruola e il desiderio sono le tue manette, sono quelle, le borchie che ti inchiodano alle tue miserie.
Tu sei solo uno schiavo devoto e ubbidiente, inconsapevole e umile, piccolo e inutile, perché l’amore è un padrone crudele e la lussuria il suo servo fedele.
Uccidi te stesso e scambiando una coltellata per un bacio e getti via la tua inutile vita, perché sei cieco, abbagliato dal riflesso del buio che tutto cela e sotterra.
Preda delle passioni più torbide, annulli il tuo ego, svendi la tua dignità e mercifichi la tua carne, perché sei nato schiavo e schiavo rimarrai per il resto dei tuoi giorni.
L’amore è uno padrone crudele e la lussuria il suo servo fedele, e tu, e lei solo carne da macello, schiavi per sempre delle vostre inconfessabili misere voglie.
Le Litanie di De Sade