Nipotonzolo Numero Tre oramai è un ometto di nove mesi e – oltre ad essere bellissimo (si, lo so, sono la zia e non conta, però è vero!) – è buffo da morire. Tra i recenti progressi, ci sono i baci. :I-m-in-love: Ha una tecnica tutta sua. Diciamo che ci dobbiamo lavorare ancora un pò ma è il pensiero che conta…comunque, il baciotto prevede una serie di fasi:
1) “l’acchiappo”: scelto il soggetto da spupazzare, bisogna tenerlo fermo. Si, perchè noi grandi ci muoviamo come ci pare, lui gattona e si tira in piedi, ma più di tanto non è che ci può correre dietro. Una buona tecnica di acchiappo è fondamentale, altrimenti magari non riesce nell’intento. Per afferrare la persona da baciare, le tecniche sono molteplici: a) tirarla per i capelli b) tirarla per gli orecchini c) conficcare le unghiette (che nei neonati sono peggio di quelle dei gatti) nei padiglioni auricolari d) afferrare capelli, orecchie e orecchini. L’importante è tirare a sè la persona da coccolare, e poco importa se ne esce lacero-contusa: lui è uno passionale. :Caveman:
2) La fase due prevede che Nipotonzolo spalanchi la bocca (che considerato il numero di menti che dovrebbe ostacolare l’atto raggiunge un’apertura considerevole) e ci infili dentro quello che capita a tiro: un occhio, il mento per intero, il naso, un orecchio. Ovviamente, data l’età, il ragazzo sta mettendo i denti e la procedura risulta piuttosto, come dire…bavosa, ermh, umida.
3) I suddetti problemi di dentizione ispirano a metà dell’opera l’irrefrenabile impulso a mordere con tutti e due i denti a disposizione, tanto più che abbiamo scoperto che il nasone morbidoso di zia Romina dovrebbe essere venduto in farmacia insieme alle mordacchie di gomma della Chicco perchè pare che ci si sia trovato molto bene…
Morale della favola: ho beccato un numero imprecisato di graffi nelle orecchie, un mucchio di morsi sul naso e tanti di quei bacini “umidi” sugli occhi da essere tornata a casa col mascara calato che sembravo un panda…ma quanta soddisfazione tutte quelle coccole!!! :I-m-in-love: