Perché l’amore sarà senz’altro meglio quando c’è
Ho scoperto la bravura di Chiara Gamberale qualche anno fa leggendo “Quattro etti di amore, grazie” e ogni suo libro conferma l’impressione positiva. La Gamberale è prima di tutto bravissima a cogliere le sfumature delle emozioni, le analizza e le fa sue, le trasforma in parole e riesce a dare loro forma tramite i suoi meravigliosi personaggi. In questo caso Amanda e Tommaso. Uno dei casi della vita, un momento triste, diventa l’occasione forse a lungo cercata per ricucire un filo che si era spezzato: Amanda, che ha amato perdutamente Tommaso e lo ha lasciato senza spiegazioni da dodici anni, scrive una mail di condoglianze che è anche un messaggio nella bottiglia: come stai, dove sei, chi sei diventato? E, soprattutto: l’hai trovata, tu, mio antico grande amore, la Ricetta per la Felicità? Tommaso risponde, prima cauto, poi incapace di resistere alla voce di un passato bruciante. È sposato, ha due splendidi bimbi e un equilibrio che pare felicità. Amanda no, lei vive sola e alla perpetua ricerca di una compiutezza senza rimpianti. Forse solo l’antico amore, oggi ritrovato, può offrire la chiave della gioia senza compromessi. O, invece, sono i compromessi la sola chiave della gioia possibile? Soave e tagliente, Chiara Gamberale suggerisce una risposta alla domanda più difficile del mondo: di cosa parliamo quando parliamo d’amore?
Persone come noi, persone incapaci di stare davvero bene mentre stanno bene ,
rendono perfetto solo quello che hanno già vissuto o che potranno vivere.