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L’amore tra le lapidi

Creato il 14 febbraio 2016 da Salone Del Lutto @salonedellutto

L’amore, ah l’amore. Il sentimento più grande e profondo ma, anche, quello più violento e devastante, non di rado. Per il nostro San Valentino vi presentiamo una piccola compilation di… finché morte non ci separi.

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Tania Rachevskaia era una giovane anarchica russa che, a 23 anni, nel 1908, si suicidò per amore. È stata sepolta a Montparnasse, dove a tenerle compagnia è un bacio appassionato, realizzato l’anno precedente da Constantin Brancusi, trasferitosi a Parigi dalla Romania da pochi anni. The Kiss sono due corpi stilizzati, stretti l’uno all’altro, perfettamente fusi, come a dare a Tania l’illusione che l’amore che le ha spezzato il cuore in realtà fosse eterno. A volere lì i due amanti di pietra fu un amico dello scultore, un dottore romeno, colui che aveva infranto il sogno d’amore della giovane donna.

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Ph. Martin Vegas

“Et rose, elle a vécu ce que vivent les roses, l’espace d’un matin…” Come un bel fiore, profumato e troppo delicato, Maria Francesca Delmas se ne andò all’età di 25 anni in un incidente d’auto. Lo scalpello di Luigi Orengo la ritrasse mentre riceve L’ultimo bacio. La testa delicata, abbandonata tra le mani del suo amante, gli occhi chiusi. Sembra che dorma. E Staglieno, il cimitero di Genova, trabocca d’amore.

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Victor Noir non l’avrebbe mai detto, ma a sua insaputa è diventato l’amante di tutte. Il 10 gennaio del 1870 fu ucciso nel 1870 da Pierre Bonaparte, cugino dell’imperatore Napoleone III, al quale stava semplicemente portando un messaggio. Il giorno dopo avrebbe dovuto sposarsi, e la sua morte ne fece un simbolo di repubblicanesimo. Con l’avvento della Terza repubblica, il suo corpo fu trasferito a Père-Lachaise e Jules Dalou realizzò la sua scultura funebre. Victor è ritratto disteso, morente, con una protuberanza nei pantaloni che ha reso la sua tomba una delle mete più frequentate del cimitero. Le donne che vogliono un aumento della fertilit o una vita sessuale vivace va da lui. Ne strofina il fallo, le labbra, i piedi, e iniziano a sperare.

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Il generale J.W.C. van Gorcum era di religione protestante. Lady J.C.P.H. Van Aefferden invece era cattolica. Si sposarono nel 1842, che lui aveva 33 anni e lei 22, nonostante l’opposizione delle famiglie. Quando lui morì, nel 1880, la sua tomba fu collocata nel cimitero di Roermond, nell’ala riservata ai protestanti, vicino al muro divisorio. Lei morì nel 1888 e lasciò scritto di non seppellirla nella tomba di famiglia. Dall’altra parte del muro, fu eretta una lapide gemella. Due tombe che svettano in alto, superano ogni barriera architettonica e da ognuna sbuca una mano tesa. Due mani di pietra che si toccano dal 1888, incuranti di quel che pensa la Chiesa, o le Chiese.

Nei primi del XIII secolo vivevano, nella città di Teruel, Juan de Marcilla e Isabel de Segura, la cui stretta amicizia presto si mutò in un potente legame d’amore. Juan però non possedeva nulla, sicché la famiglia di Isabel si oppose alla loro unione. Il giovane decise allora di partire in guerra alla ricerca di fortuna, ritornando solo poco dopo la scadenza dell’ultimatum impostogli dai “suoceri”. Venne tuttavia a sapere che la sua amata Isabel era già stata data in sposa al fratello del signore di Albarracín. Juan ottenne ugualmente la possibilità di parlarle, supplicando un ultimo bacio. Ella però, per non tradire la sua posizione, seppur obbligata, glielo negò e Juan morì di dolore. Il giorno seguente si celebrarono i funerali del giovane nella Chiesa di San Pietro. In quel momento una donna vestita a lutto si avvicinò al feretro: era Isabel, che voleva dare all’amato l’ultimo bacio, quello che gli negò in vita. Posò allora le sue labbra su quelle del morto e d’improvviso cadde anche lei nel sonno eterno. I resti degli Amanti si trovano nel Mausoleo de los Amantes, già preesistente e poi arricchito dal gruppo scultoreo dello scultore spagnolo de Avalos.

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Fernand Arbelot nessuno sa chi sia, praticamente, benché di cose ne avesse fatte come musicista, architetto, attore. Eppure, il suo ultimo desiderio e il modo in cui questo fu soddisfatto gli danno ancor oggi fama e notorietà. Egli disse: voglio contemplare per sempre il volto di mia moglie. Lo scultore della sua tomba lo accontentò. Scolpì un Arbelot disteso. Tra le sue mani, un volto, quello della signora Arbelot, per sempre con lui.

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Emelyn era la moglie di William Story, scultore, critico d’arte, poeta e anche editore. Quando Emelyn morì, lui realizzò The Angel of Grief (l’Angelo del dolore), una delle sculture funebri più celebri al mondo, tanto che ne sono state realizzate copie esportate all’estero (una è alla Standford University, dove commemora le vittime del terremoto del 1906). Collocato a Roma, nel cimitero acattolico, l’angelo è una donna di commovente bellezza, anche se non se ne scorgono i lineamenti del volto. La bellezza è altrove: nelle forme delicate dell’angelo, in quella mano abbandonata, nella pianta del piede, nelle ali che avvolgono il sepolcro. E tutta questa bellezza vale da sola la visita.

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Jeanne Hébuterne, la bella Jeanne, amava Modigliani di un amore intenso, estremo, disperato. Il 24 gennaio del 1920 lui morì di tisi e lei, il giorno stesso, fu condotta nella casa dei propri famigliari. Ma no, non resse al dolore e il giorno dopo si lanciò dalla finestra, morendo sul colpo. Era al nono mese di gravidanza. La sua famiglia, che disapprovava l’unione con Modigliani, la fece seppellire nel cimitero di Bagneux. Ma pochi anni dopo le sue spoglie furono trasferite a Père-Lachaise, insieme a quelle dell’amato. Due cuori, un’unica lapide, e l’epitaffio di lei, che recita: “Compagna devota fino all’estremo sacrifizio”.

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Dante Gabriel Rossetti amò così tanto Elizabeth Eleanor Siddal da renderla Ofelia, Beatrice, l’ideale stesso di amore e bellezza… Quando Elizabeth morì, stroncata da un’overdose di laudano, fu sepolta ad Highgate, a Londra, insieme a un manoscritto di poesie a lei dedicate (O Thou who at Love’s hour ecstatically / Unto my heart dost evermore present / Clothed with his fire, thy earth his testament) che fu infilato tra i suoi capelli rossi. Ma Rossetti cambiò idea, decise a un certo punto di volerle pubblicare, quelle poesie, e sette anni dopo la bara fu riaperta per recuperare il manoscritto. Dante ritrovò la bellezza della sua Beatrice perfettamente integra, i capelli rossi le erano cresciuti a dismisura, e ancor oggi un fantasma si aggira per Highgate.

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Infine un bacio. Che non so chi ritragga né che storia rappresenti. So solo che i cimiteri traboccano di amori intensi, teneri, delusi, disperati, eterni, fugaci. Comunque bellissimi. E oggi va bene così.

di Silvia Ceriani


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