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L’amore….15 anni dopo.

Creato il 24 febbraio 2016 da Philomela997 @Philomela997

La prima volta che mi sono innamorata avevo 16 anni da una settimana, lui aveva 6 mesi meno di me.

Era bello, bello da mozzare il fiato; e timido, e non parlava mai; ma con me, con me si, ci parlava.

Mi sono innamorata una notte di Agosto, ero finita a dormire nella sua tenda, ma una roba tranquilla, da amici; fuori, di notte, nel bosco, faceva un freddo cane.

Mi ero accasciata lì dove capitava, ed ero sprofondata in un sonno senza sogni; alle 4 della mattina un suono mi sveglia: “rattle”…”rattle”. Che diamine è?

È lui, tutto vestito, coperto solo da un soprabito di ciniglia che usa in gioco, sta tremando come una foglia.

– Ehi…dov’è il tuo sacco a pelo? –

– Ci stavi dormendo sopra…-

Controllo, è vero.

– Occazzo, mi spiace…perchè non mi hai svegliata? –

– Dormivi così bene…e poi ieri avevi detto di aver avuto freddo, almeno così saresti stata calda…-

– Dannazione, avresti dovuto svegliarmi, scemo! –

lo avvolgo nel sacco a pelo e lo abbraccio per scaldarlo, restiamo così per un tempo infinito, poi ci giriamo ognuno dalla sua parte e ci addormentiamo, ma quel piccolo atto di gentilezza ha già fatto breccia nel mio cuore.

Ci vorranno altri 7 mesi, perché si finisca insieme, e da quel giorno, per i successivi 10 anni, ci siamo svegliati fianco a fianco ogni maledetto giorno.

Eravamo noi, io e lui, contro il mondo.

Contro tutti.

Fino alla fine ci dicevamo, come se non fosse possibile in nessun universo, “se mai ci dovessimo lasciare, resteremmo sicuramente migliori amici”.

Beh non è successo, ci siamo lasciati, ci siamo odiati, combattuti, presi a calci.

Lui si è innamorato di un’altra, e io ho ripreso a respirare.

Per 5 anni sono stata rincorsa da più uomini di quanti volessi, ma la mia risposta era sempre la stessa “ho smesso con quella merda”, come se l’amore fosse una cosa brutta, una droga che ti mangia pian piano, peggio dei cristalli di meth.

Pensavo che io la mia libertà non la svendo più, non ne valeva la pena. Mai.

Per avere cosa? Tutta quell’esistenza piccolo borghese che ho odiato così tanto.

Poi sono incappata in un uomo, diverso da tutti gli altri.

O forse….ero io a essere diversa?

Probabilmente si.

Era una sera di Luglio, e tutto ciò che è successo dopo non era per niente preventivato.

Siamo finiti a casa sua, quella sera, e io la mattina dopo mi stavo rivestendo per andarmene….erano appena le 9, lui dal letto mi ha chiesto “Ehi, ma la vuoi una tazza di caffè?” io gli ho sorriso e ho detto “Eh si, magari” anche se a me il caffè olandese fa schifo.

Alla fine a casa ci sono tornata a mezzogiorno e mezza, con mia sorella che mi guardava ridacchiando dal salotto, che lei sto tipo lo conosce da una vita.

Due giorni dopo, mentre lui dormiva, io ho preaparato la colazione, esattamente come la volevo, portando il tavolo in giardino…quando l’ho raccontato alle mie amiche la reazione è stata fantastica, che tutte le mie amiche mi conoscono per la frase: “se ce scopi è sesso, ma se vuoi i pancake…beh, se vuoi i pancake è amore!”.

Che stavamo insieme non ce lo siamo mai detti, per almeno un mese, ma lo sapevano tutti.

Ce lo avevamo scritto in faccia.

Finchè una sera di questa estate, dopo svariate tequila sale e limone, in un pub sul canale, con un nome che è tutto un programma “piccola Berlino”, lui si inginocchia, mi guarda e mi dice “Sana…mi vuoi sposare?” io resto zitta 30 secondi, nei quali nella mia testa si affollano mille pensieri…alla fine lo guardo e sorriso e rispondo “Si! Si! Si! Sisisisisisi!”

Ma cosa c’è di diverso?

Perchè questo amore è tanto diverso, dal primo.

È successo che abbiamo 30 anni, e non 15.

È successo che aveva ragione mi madre quando diceva che amore non deve essere “io e te contro il mondo”, ma “io e te NEL mondo”:

È successo che ci sono ancora i grandi discorsi sui massimi sistemi dell’universo, ma meno; che entrambi amiamo ancora spingerci contro quel muro di casse che ha segnato la nostra giovinezza, ma non tutte le sere, perchè non c’aregge.

Succede che le cose importanti ora sono diverse, hanno a che fare con tagliare zucchine per la cena, mattine fantastiche in cui si è superfelici di svegliarsi assieme, ridere un’ora per un niente.

Ha a che fare con la consapevolezza che potrebbe anche non funzionare, perché entrambi abbiamo già preso le pizze dalle relazioni.

Ha a che fare col sedersi e parlare dei problemi in maniera seria e composta.

È questo che fanno gli adulti, e pure gli innamorati.

Si vogliono bene, nonostante tutto.

Pure quando sono incazzati, pure quando litigano.

Hanno la consapevolezza che la persona perfetta non esiste, esistono solo persone compatibili.

Gli innamorati di 30 anni hanno paura come tutti, anzi, forse di più.

E si amano all’interno della propria vita.

E questo è essenziale.

Si amano nonostante le bollette, la spesa, gli orari di lavoro.

Si amano anche per questo.

Si amano ogni giorno, non per sempre, non sconfinatamente; si amano al meglio delle loro possibilità.

Col loro carico di paranoie e rancori, di paure, di sfide, di coinvolgimenti e ricordi.

Gli innamorati di 30 anni sono diversi, ma hanno molto più fegato.

L’essenza di un amore dei 30 anni l’ha colta in pieno Bobo Rondelli, poeta livornese, che ha scritto in una delle sue canzoni:

Poi la luce del mattino
fa disegni contro il muro
e ci dice di vestirci,
sarà forse un giorno duro.
Ma se torno e ci sei ancora
niente mi fa più paura,
ma se torno e ci sei ancora
niente mi fa più paura.

Ecco, l’essenza è lì, in quelle righe…ti alzi, ti vesti, e devi affrontare tutto, e lo devi fare da solo…come prima, esattamente come prima…ma la sera, anche quando piove, fa freddo e sono triste, ecco, con te, io avrò la primavera in salotto.


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