Il 12 dicembre 2012, il Parlamento Europeo aveva raccomandato agli Stati
dell'Unione di modificare le leggi per evitare la discriminazione delle persone
transessuali e per depatologizzare la transessualità; aveva proposto, come modello di
riferimento la legge argentina, che dal 2012 è l'unica al mondo che riconosce
l'autonomia dei transessuali, anche minorenni.
Un anno dopo, l'Andalusia sarà la prima regione dell'Europa ad approvare il Progetto di Legge integrale di non discriminazione per motivi di identità
di genere e di riconoscimento dei diritti delle persone transessuali. Il
progetto arriverà in Parlamento la prossima settimana e diventerà legge,
seguendo l'iter parlamentare, in quattro o cinque mesi.
Il quotidiano digitale eldiario.es, spiega bene quali sono gli obiettivi della legge andalusa e quello che succederà dopo la sua approvazione. La legge
intende "garantire il diritto delle persone che manifestano socialmente
un'identità di genere diversa da quella del sesso assegnato alla nascita, a
ricevere un'attenzione integrale e adeguata alle loro necessità sociali,
mediche, giuridiche, lavorative ed educative, tra le altre, in effettive
condizioni di uguaglianza e senza discriminazioni rispetto al resto della
cittadinanza". Le Amministrazioni Pubbliche andaluse, con la
collaborazione delle associazioni delle persone transessuali, dovranno
"disegnare e valutare sistematicamente una politica pro-attiva per la
migliore integrazione sociale, con una particolare attenzione alle donne
transessuali, come collettivo a rischio di accumulare molteplici cause di
discriminazione. Dovranno anche sviluppare programmi di sensibilizzazione e di
capacità per il loro personale, in modo da evitare atteggiamenti discriminatori,
pregiudizi e imposizione di stereotipi in relazione all'espressione della
propria identità di genere; lanceranno campagne di sensibilizzazione
dirette al pubblico in generale".
Cambierà, soprattutto, il trattamento nei centri sanitari. Le associazioni
transessuali chiedevano che la transessualità fosse depatologizzata, cioè non
venisse più considerata una malattia mentale. E con la nuova legge i transessuali avranno
i trattamenti "a cui hanno accesso tutti i cittadini (ormoni, inibitori per
i minorenni, operazioni chirurgiche…), senza dover superare le valutazioni a
cui finora erano sottoposti. Il Servicio Andaluz de Salud (SAS) garantirà ai
transessuali di non essere segregati nell'accesso ai servizi comuni di attenzione
primaria, includendo i trattamenti legati allo sviluppo puberale dei minorenni e
ai servizi di attenzione specializzata più vicini, in particolare endocrinologia
e chirurgia generale". Inoltre, "nessuna persona potrà essere adesso
obbligata a sottomettersi ad alcuna forma di trattamento, procedimento medico o
esame psicologico per cercare di trattare o determinare la sua identità di
genere". Dunque, si garantirà in questo modo "l'autonomia responsabile
del paziente-utente transessuale davanti ai prestatori di servizi sanitari,
superando definitivamente l'anacronismo come le terapie 'curative' o il cosiddetto
'test o esperienza di vita reale'".
Con questa legge saranno decentralizzate tutte le cure a eccezione di quelle specializzate,
come le chirurgie di ricostruzione genitale, che saranno eseguite sempre nell'Hospital
Carlos Haya di Málaga. I trattamenti ormonali saranno invece decentalizzati nei
centri di salute della regione.
La nuova legge stabilisce anche l'inclusione dei transessuali nei piani di lavoro
diretti ai collettivi con particolari difficoltà di accesso all'impiego. Il 54%
dei transessuali spagnoli è infatti disoccupato e per molti di loro, impossibilitati a trovare
lavoro, soprattutto se immigrati, la prostituzione è l'unica soluzione possibile.
Per evitare la discriminazione la nuova legge faciliterà la documentazione amministrativa
provvisoria, che sarà gratuita, in attesa del cambio del sesso e del nome e in
nessun caso saranno richiesti documenti medici.
La legge dovrebbe essere approvata entro maggio o giugno.