Di norma tendo a non essere troppo soddisfatta dei miei lavori, manca sempre qualcosa al risultato che avrei voluto. Questa volta invece sono un orso tronfio come pochi e sento finalmente di avere più orgoglio che pelo per il nuovo mobile che ho prodotto per il mio studio.Una volta era un mobile da bagno, minaccioso e ingombrante, con tanto di piano in marmo, grande lavabo e specchio e con il suo color noce scuro. Lo trovammo nella nuova casa un anno fa, lasciato dai precedenti proprietari e lì per lì avevo pensato di smontarlo e regalarlo a qualcuno che lo mettesse in garage o in campagna (non mi piace buttare all'isola ecologica, o peggio abbandonare vicino ai cassonetti, come fanno certi delinquenti, gli oggetti che potrebbero ancora servire), poi ci ho ripensato.
Avevo bisogno di un tavolo da lavoro e di spazi per contenere i materiali che di solito vagano per tutta la casa e questi pensili e queste basi facevano al caso mio. Ho disegnato uno schizzo con le misure dei vari pezzi che avrei dovuto aggiungere: un piano di lavoro e tre mensole (due corte per collegare i pensili al centro e una lunga, da fissare sopra di essi per fare da piano d'appoggio, ma anche per stabilizzare la struttura.
Il lavoro in corso
Poi sono venute le dolenti note: carteggiare tutta questa roba è stato lungo, faticoso e polveroso; dipingere di bianco, con lo smalto opaco all'acqua bianco (veramente poco diluibile, talmente poco che non l'ho diluito, pena una trasparenza e delle colature molto poco desiderabili) un mobile marrone scuro è piuttosto difficile. Ho dovuto stendere tre mani di smalto. Poi ho steso un po' di cera bituminosa in alcuni punti con l'aiuto di uno straccio di lana, per dare una patina invecchiante al mobile, l'ho sfumata e ho carteggiato per rivelare in qualche spigolo il colore sottostante.
Assemblare le varie parti con colla (tipo millechiodi) e viti, con l'aiuto di Ale, fare tutti i buchi col trapano e fissare i reggimensole invece è stato divertente, così come dipingere con il mordente il piano di lavoro color rovere. Foderare l'interno con la carta da legatoria è stata un'idea vincente. Sono contenta di non essermi arresa al banale giglio di Firenze blu, rosso, marrone o verde delle carte adesive. Ho scelto una fantasia minuta in blu scuro su bianco, con rami e frutti di melograno, molto più graziosa e originale, e l'ho tagliata nelle misure di tutte le superfici da rivestire e poi incollata con Vinavil diluita con acqua al 50%; è stato necessario stendere la colla sia sulla carta che sulla superficie da foderare per avere una presa migliore e stendere bene la carta con le mani per evitare bolle e pieghe.
L'interno del mobile
Il tocco lezioso, che da me non mi sarei mai aspettata, dei pomoli azzuri a forma di rosa, ha completato il lavoro, che ora aspetta di essere riempito e utilizzato.Per adesso non riesco a smettere di stupirmi che sia venuto così bene. Orso molto felice oggi!
Il particolare del pomolo
In conclusione, se vi viene voglia di buttare via un vecchio mobile, pensateci due volte, potrebbe essere utile a voi o a qualcun altro e diventare molto più bello di quello che è adesso. Se vi servono consigli o informazioni sul materiale che ho usato o sul procedimento, mandatemi un'email, sarò felice di aiutarvi.