L'angolo delle autrici, roberta ciuffi
Creato il 23 febbraio 2011 da Francy
Oggi è Roberta Ciuffi ad aprirci la porta di casa sua, a raccontarci un po' di lei, delle abitudini che l'accompagnano mentre scrive, dei suoi fedeli mici, del suo rapporto col web. E se posso permettermi un appunto personale, ringrazio Roberta per la creatività della sua scrivania, che è assai simile alla mia. Dopo aver ammirato con invidia profonde l'ordine presente nella quotidianità di molte scrittrici, ho finalmente trovato una donna creativa come me (anche se forse non mi batte).
Di Roberta Ciuffi è in edicola il suo nuovo romanzo, L'Angelo Nero, uscito nella collana I Grandi Romanzi Storici della Harlequin ( ne abbiamo parlato QUI). Anche Roberta è tra le autrici della nuova antologia risorgimentale Amori sull'Ali Dorate, che verrà pubblicato da I Romanzi Mondadori per i 150 anni dell'Unità d'Italia ( ne abbiamo parlato QUI).
ROBERTA CIUFFI
Gli scrittori dovrebbero proporre un’onorificenza per chi ha inventato i laptop! Questi nostri beneamati computer portatili hanno spezzato le catene che ci tenevano aggiogati alla scrivania, concedendoci il lusso di poter gironzolare ovunque alla ricerca della tranquillità, della luce… o della vicinanza con la cucina su cui si sta preparando il sugo per l’ora di pranzo! D’accordo, questa sarà un’esigenza prettamente femminile, ma da non sottovalutare. Così, da quando mi hanno regalato il laptop mi sono arruolata anche io nella tribù delle scrittrici nomadi. Ho dei problemi di schiena, e perciò il mio posto preferito per scrivere è il divano: bene appoggiata su un cuscino, gambe allungate avanti (anche copertina, se necessita), blocco, penna, occhiali, telefono e cellulare, fazzoletti, tazzina di caffè e bottiglia d’acqua. Insomma, il minimo per sopravvivere due, tre ore, prima che i gatti comincino a rognare per il cibo, avvisandomi che è ora di pranzo. Naturalmente, ho anche una postazione ufficiale: un bellissimo scrittorio con il ripiano in (simil) pelle che i gatti hanno ridotto in brandelli. Per i lavori più impegnativi, quelli che richiedono molta documentazione nei testi, continuo a utilizzare questa perché è l’unica che riesca a contenere la debordante massa dei miei libri, appunti, quaderni, fogli volanti… D’estate lavoro volentieri in terrazza, fino a mezzogiorno, poi nel pomeriggio in cucina. La mia stanza in quella stagione diventa un forno. Ah, dimenticavo: non possiedo uno studio vero e proprio, e di conseguenza non possiedo neanche più una camera da letto, ma un ibrido tra i due. Fino a qualche mese fa, l’ibrido presentava un terzo componente: il laboratorio di cucito, e cioè un tavolo sull’altro lato della camera con macchina da cucire e tutto l’occorrente per il patchwork. Ma ormai mi sono rassegnata: o scrivo o cucio, e così ho smontato tutto. Adesso c’è il vuoto, in attesa di essere riempito da una poltrona che mi sorregga adeguatamente la schiena. Poi, si trasformerà in un’ulteriore postazione di lavoro. Quando scrivo non ascolto musica. Anzi, non voglio ascoltare niente. Sono di quelle persone che avvertono anche il passaggio delle formiche al piano di sotto, e tutto mi riempie la testa, mi disturba. Dovrei comprarmi i tappi per le orecchie, ma essendo un’ansiosa non sopporto di non controllare quello che potrebbe accadermi attorno. Invece amo le finestre. Cerco di piazzarmi sempre vicino a un’apertura sul mondo esterno. Quando sono alla ricerca di una parola, uno sbocco, un’idea, trovo conforto nel sollevare gli occhi dal computer e scoprire il terrazzo con le piante e i gatti che si crogiolano al sole, persone sul balcone di fronte immerse in una qualche conversazione che mi sforzo d’immaginare, o le cornacchie che affollano gli alberi del circondario. Intorno a me ci sono sempre i gatti, sulle gambe, allungati sulla scrivania, o impegnati a cercare di catturare il puntatore del mouse. Di riti, se così vogliamo chiamarli, ne ho un paio. Uno sono i giochi. Ecco, lo confesso: sono una patita di giochi di carte sul computer. Soprattutto Scorpion. Tre partite costituiscono una buona pausa nel bel mezzo del lavoro. E poi, sulla mensola che sovrasta lo scrittoio, c’è il mio vasetto colmo di sale grosso e rosmarino… per catturare gli influssi negativi! Circa una volta al mese scarico nell’acqua il sale che suppongo abbia esaurito il suo potere e ne metto di nuovo, fresco fresco e pronto all’azione. Scaramanzia! Un’ultima cosa: sulla parete a destra dello scrittoio ho attaccato un quadretto con I Desiderata, un insieme di massime. Quando sono nervosa, mi giro e leggo qualche brano.
Se insisti nel confrontarti con gli altri rischi di diventare borioso e amaro, perché sempre esisteranno individui migliori e peggiori di te.
Tu sei figlio dell’universo, non meno degli alberi e delle stelle, e hai pieno diritto di esistere.
La lettura di questi Desiderata costituisce il mio personale mantra contro le ansie dei giorni che scorrono.
Il rapporto col web Croce e delizia. Ci ho messo molti anni a decidere che era il caso di realizzare un mio sito: in fondo mi sembrava una forma di vanteria. Adesso sono felicissima di averlo fatto, e ringrazio pubblicamente Silvia Basile che mi è stata dietro con grande pazienza, costruendolo materialmente. Uso internet per le ricerche, anche se comincio a pensare che la rapidità con cui si trovano informazioni possa andare a scapito di una maggiore accuratezza e approfondimento. Ho nostalgia dei pomeriggi trascorsi in Sala Romana, alla Biblioteca Nazionale Centrale. O in quella bellissima sala di lettura decorata come un’uccelliera, alla Biblioteca di Storia Moderna. Dell’Archivio Storico Capitolino accenno per dovere: è terribile, una volta ho rischiato di svenirci! Ecco, se confronto la lentezza di reperimento dei libri, i possibili errori, le giornate perse, il web è senz’altro più efficiente. Però… mi manca qualcosa! La croce. Tempo si risparmia, tempo si perde. Andando in giro per blog e siti, controllando duemila volte la posta, come se aspettassi chissà cosa, o grufolando per Facebook. Spesso preferisco spegnere il router, quando lavoro, e se riesco a mantenermi salda nel proponimento produco molto. Ma sapete, la volontà è debole… e finisco per riaccenderlo.
Se volete visitare il sito di Roberta Ciuffi, andate qui
Ringraziamo Roberta per la sua ospitalità e vi invitiamo, se avete domande da porle, a farlo commentando questo post.
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