Magazine Ecologia e Ambiente
Il freddo e la generalizzazione del riscaldamento elettrico non sono gli unici responsabili dei rischi di rottura di approvvigionamento.
EDF trae il 87% dalla sua elettricità dai suoi 58 reattori nucleari © Mario Fourmy / Sipa
"Astenersi da avviare la sua lavatrice o altre attrezzature elettriche non totalmente indispensabili, per il grande freddo, verso le 19, costituisce un atto di civiltà."
Chiamando giovedì pomeriggio i cittadini alla solidarietà, il ministro dell'ambiente naturale Nathalie Kosciuzko-Morizet non ha contribuito a rassicurarci sullo stato della rete di elettricità francese. Ed ancora meno sulla sua capacità di resistenza in periodo di grande freddo.
Mentre la Francia doveva battere il suo record di consumazione di elettricità intorno alle 19 di giovedì sera - superando quello di 93.100 megawatt raggiunto una sera di febbraio 2009 - secondo le previsioni della Rete di trasporto di elettricità (RTE), e che il freddo sembra installarsi, le inquietudini crescono.
Spiegazioni.
La predominanza del nucleare
EDF trae il 87% dalla sua elettricità dai suoi 58 reattori nucleari ripartiti in 19 centrali, contro solamente il 3,5% di elettricità prodotta dalle centrali termiche. Ora, da una parte tutti i reattori non sono sempre in attività: un po' meno del 80% funziona .
La causa: i ricaricamenti di uranio e le ispezioni regolari che possono durare parecchi mesi. D'altra parte, EDF soffre di importanti difficoltà di organizzazione del lavoro dall'arrivo delle 35 ore nel 1999, e questo è un altro fattore di rallentamento della produzione.
Infine, il parco nucleare francese è in corso di invecchiamento ed i guasti sono frequenti: l'ultimo rapporto dell'autorità della sicurezza nucleare segnala un rialzo del 7,8% degli incidenti nel 2009.
L'aumento del consumo con il freddo.
Con la generalizzazione del riscaldamento elettrico in Francia, i periodi di freddo hanno un impatto molto importante sul consumo di elettricità. In inverno, un abbassamento di 1 °C della temperatura provoca un aumento del consumo di elettricità di circa 2.300 MW, ossia il doppio del consumo della città di Marsiglia, secondo RTE. In particolare nelle ore di ritorno da scuola e dal lavoro, tra le 17 e le 20.
Il ricorso all'importazione
In situazione di tensione sulla rete, la Francia ricorre oramai massicciamente all'importazione dai paesi di frontiera, quando i costi sono i più alti.
Nell'ottobre 2009, la Francia ha importato più elettricità di quanto ne abbia esportato.
RTE stima in media le importazioni a 5.000 MW questi ultimi giorni. Potrebbero raggiungere 6.200 MW giovedì sera.
Le regioni più sensibili.
La Bretagna: alimentata da una sola linea ad alta tensione (400.000 volt), la Bretagna che produce solo il 8% del suo consumo grazie a due piccole centrali termiche, è molto isolata.
La regione Paca: popolata da 5 milioni di abitanti, dispone solamente di una linea di 400.000 volt lungo la sua costa. Il 21 dicembre 2009, due milioni di abitanti erano stati privati di elettricità in seguito ad un incidente che aveva fatto temere un "blackout" completo .
Le misure previste in caso di surriscaldamento
Per prevenire i guasti, RTE ha sviluppato, da due anni, la comunicazione con la popolazione. Nel 2008, la rete ha diffuso dei messaggi di allerta, per incoraggiare ad economizzare l'elettricità. Se la rete raggiungesse tuttavia un livello di tensione troppo importante, l'estremo ricorso sarebbe lo scarico della zavorra: questa procedura consiste nel tagliare la corrente di una zona per evitare che il sistema crolli. In caso di forza maggiore, RTE potrebbe procedere ai "scarichi della zavorra a turno" che consistono nel tagliare a turno l'elettricità in certe zone, particolarmente allo scopo di risparmiare i luoghi strategici, come gli ospedali.
Fonte: Le Point, tradotto per Biancheggiando da Fabienne Melmi.
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