Il 2010, nel calendario lunare cinese, coincide con la celebrazione dell’anno della Tigre. Il felino, nello zodiaco asiatico, è venerato quale simbolo di coraggio, forza e passione.
C’è molto da festeggiare?
Sicuramente no se ci si riferisce allo stato della tigre in natura!
Dal 1940 tre sottospecie si sono già estinte e gli esperti stimano che ci siano solo 3.200 tigri in natura.
“Se non vengono prese misure immediate - dice Zhu Chunquan, direttore per la tutela della biodiversità - l’ultima tigre allo stato brado potrebbe morire prima del 2040″.
Lo sterminio delle tigri è impressionante. Negli anni Sessanta, solo nel Sud, vivevano più di 4.000 esemplari, mentre a Nord la popolazione era di oltre 300 capi.
Negli ultimi dieci anni la deforestazione ha sottratto alla fauna oltre il 45% del suo habitat.
Per garantire che questo numero di tigri resti stabile e anzi cominci ad aumentare, il WWF e i suoi partner si appellano ai diversi governi di paesi che ancora ospitano la tigre per incrementare le attività anti bracconaggio e la protezione dell’habitat, con l’obiettivo di raddoppiare la presenza delle tigri entro il 2022, portandone il numero ad almeno 7.000 esemplari.
La buona notizia è che c’è ancora una speranza per salvarle.
Cosa possiamo fare?
Possiamo contribuire a realizzare i progetti WWF per difendere la tigre nelle diverse aree del mondo.
Quali sono le minacce?
Le tigri oggi sono cacciate prevalentemente per il mercato dei prodotti derivati, poiché ogni parte del loro corpo viene purtroppo usata per la medicina tradizionale orientale o a scopo decorativo.
La caccia di frodo è aumentata enormemente negli ultimi anni a causa della richiesta di prodotti derivati della tigre da parte degli stati che ne sono i maggiori consumatori: Cina, Corea e Taiwan.
Le ossa e altre parti del corpo della tigre sono usate dalla medicina tradizionale cinese e vendute come tonificanti o cure per le artriti e i reumatismi. Alcune parti della tigre vengono inoltre usate per la pratica dello “jinbu” che, si crede, possa trasmettere a chi le assume le qualità dell’animale mangiato.
L’uccisione illegale e il commercio di questi animali continua, nonostante il commercio internazionale delle tigri sia stato vietato dalla CITES, la Convenzione internazionale che regola il commercio delle specie minacciate.
Inoltre la sopravvivenza della tigre è minacciata dalla perdita del suo habitat naturale e dalla mancanza di prede, cosi come dal bracconaggio, dai cambiamenti climatici e da una deforestazione selvaggia. La maggior parte delle tigri si trovano oggi confinate in habitat sempre più ristretti, con diverse sottospecie sull’orlo dell’estinzione.
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Anche tu puoi sostenere i progetti del WWF!
Anche il tuo contributo è fondamentale per la sopravvivenza della tigre!