I generali sono arrivati a casa Gul, sulle colline di Ankara, accompagnati dalle mogli. Non c’e’ stata una vera e propria fraternizzazione nella grande sala dei ricevimenti del palazzo che fu di Ataturk. Le mogli dei generali, senza velo, scollate, hanno chiacchierato a gruppetti per conto loro e con i mariti. Lo stesso hanno fatto le molte consorti, velate e scrupolosamente coperte, di ministri e dignitari del partito di Erdogan. Alle prime e’ stato offerto vino e wiskhy, alle seconde aranciata e acqua. Non ci sono stati incidenti.
Eggià: o sei scollata e mandi giù whisky (e chi magari preferiva un bicchiere d’acqua o un gin and tonic?), oppure “velata” e bevi solo acqua o aranciata (cola turka, niente: figuriamoci).
Dico: ma davvero per la più importante agenzia di stampa italiana le donne turche vanno ridotte a ciò che indossano e a ciò che bevono? Studi, carriera, famiglia non contano niente? O magari interessi comuni, ideali comuni, progetti comuni? Ma esiste davvero una separazione/segregazione inviolabile – come se vivessero in universi paralleli! – tra queste due supposte categorie di donne? E non ‘fraternizzano’ proprio mai? Sicuro?
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