Ho più volte mostrato come al corrispondente dell’Ansa da Ankara non piaccia l’Akp e come trovi pretesti spesso risibili pur di metterlo in cattiva luce: ma il riferimento a “una ipotetica coalizione” tra Chp e Mhp (in effetti, sulla stampa turca si è parlato di una possibile desistenza alle comunali: il Chp sosterrebbe l’Mhp ad Ankara, l’Mhp sosterrebbe il Chp a Istanbul) supera davvero i limiti della decenza! La legge proibisce infatti cartelli elettorali: il Chp e l’Mhp non possono allearsi prima delle elezioni politiche – previste comunque per il 2015 – e devono quindi essere considerati entità separate, nei sondaggi di conseguenza molto al di sotto dell’Akp (che allo stato attuale conserverebbe probabilmente la maggioranza assoluta in Parlamento). La disinformazione continua…
La retorica populista del premier sembra ora puntare a ricompattare lo zoccolo duro del suo elettorato – islamico, rurale e conservatore – in vista dei tre grandi appuntamenti del prossimo anno: comunali, presidenziali, politiche, e forse un referendum costituzionale sul passaggio a un regime presidenziale ritagliato su misura per lui. I sondaggi indicano un calo del 10% dei consensi (sul 40%) per l’Akp. Se si votasse oggi sarebbe superato da una ipotetica coalizione fra i due partiti laici di opposizione, il Chp di Kilicdaroglu e l’Mhp