Tutti abbiamo sentito parlare di anti materia, soprattutto in film o serie TV di ambito fantascientifico, ed è naturale immaginarla lontana, tanto concettualmente quanto fisicamente, da noi tutti. Ma se qualcuno ci dicesse che l’anti materia si può creare anche durante un banale temporale?
Questo qualcuno è il telescopio spaziale FERMI, dispositivo messo in orbita dalla NASA per studiare i raggi gamma provenienti dai più reconditi angoli dell’universo. Infatti, questo tipo di raggi riesce ad attraversare distanze incommensurabili senza deviazioni, ma all’interno dell’atmosfera viene assorbito: da qui la necessità di un telescopio spaziale fuori dall’atmosfera terrestre. Questi raggi sono il frutto di alcuni fra i più sconvolgenti e apocalittici fenomeni dell’universo, ma negli ultimi tempi sono stati registrati anche sulla Terra, ed in quantità non indifferente. Il particolare fenomeno di emissione di raggi gamma a causa di fenomeni verificati sulla Terra è chiamato TGF (Terrestrial Gamma-ray Flash, Lampo di raggio gamma terrestre) e secondo le stime fino a 500 TGF al giorno vengono generati dai temporali che si abbattono su varie parti del pianeta. Di questi, FERMI ne ha registrati 130 nell’ultimo anno, con grande stupore dei membri Gamma-ray Burst Monitor, gruppo incaricato di raccogliere i dati del telescopio.
Cerchiamo ora di capire come avviene la nascita dell’anti materia. La causa scatenante è un fulmine, ossia una corrente elettrica di enorme intensità. La corrente elettrica non è nient’altro che un flusso di elettroni, nel nostro caso un flusso davvero intenso. Quando gli elettroni si spostano verso l’alto ad una velocità prossima a quella della luce durante la scarica del fulmine, stridono con le particelle dell’atmosfera e generano un raggio gamma. Questo raggio, dotato di grande energia, se collide col nucleo di un atomo, lo spezza, generando un normale elettrone e la sua controparte,una sorta di ‘anti-elettrone’, il positrone. Il reciproco annichilamento fra elettrone e positrone genera un’energia pari a 511.000 elettronvolt; questa viene registrata da FERMI e costituisce un biglietto da visita inconfondibile per il fenomeno descritto. Inoltre, FERMI può rilevare il fenomeno anche non direttamente, poiché l’annichilamento genera un’alterazione del campo magnetico che ne testimonia il verificarsi: questo il caso di un TGF esploso in Zambia e registrato a migliaia di chilometri, in Egitto, sopra cui orbitava FERMI. “Anche se Fermi non poteva vedere la tempesta, la navicella spaziale, tuttavia, è stata connessa magneticamente ad essa“, ha detto Joseph Dwyer, del Florida Institute of Technology di Melbourne. “Il TGF ha prodotto elettroni e positroni ad alta velocità, che poi si avvicinarono al campo magnetico terrestre per colpire il veicolo spaziale.”
Se per caso vi state chiedendo perché non vi siete mai accorti di un fenomeno di simile portata, potrà rispondervi il fatto che la generazione dell’anti materia si consuma entro un tempo di pochi millisecondi. La NASA ha divulgato un video in cui simula il processo e lo riproduce in grafica 3D; il link al video a fine articolo (anche in HD per chi non vuole farsi mancare nulla).
Federico Tomasi per NationalCorner.it