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Rafu?

Creato il 03 giugno 2015 da Marcopress @gabbianone

En la final anticipada del torneo, Novak Djokovic superó a Rafael Nadal por 7-5, 6-3 y 6-1, en 2 horas y 26 minutos, y se convierte en el segundo tenista capaz de ganar al español en el torneo francés. (da Marca.es)

La vicenda è diventata ostica per Rafa nel 2011. Quell’anno, il primo magico per Nole, fu un pesantissimo 0-6, che divenne 0-7 a gennaio 2012 alla terza consecutiva vittoria del serbo nel faccia a faccia di uno Slam (da Wimbledon a Melbourne passando per New York). Poco dopo, però, bastarono gli aggiustamenti tattici: meno slice incrociati di rovescio per lasciare spazio al lungolinea piatto. Fu 3-0 Rafa con vittorie a Montecarlo, Roma e Parigi. Poi un’altra striscia (3-1) e la fondamentale vittoria di Parigi al quinto (quella della famosa invasione): garra e culo primo di un altro Us Open.
Da settembre 2013 è ricambiato tutto di nuovo. Siamo 1-6 – quell’1 è ovviamente ancora Parigi -, ma a preoccupare di più è la sensazione che gli aggiustamenti non bastano più. Anzi, non ci sono più aggiustamenti. Rafa non tira fuori nulla dal servizio e risponde sempre troppo corto. Al secondo palleggio è già affanno. Alla palla corta di quello dall’altra parte sai già come già a finire se la rincorsa parte da tre metri fuori dal campo.
Finito tutto (sì? no?) proprio oggi che ne fa 29, non sono tantissimi ma nemmeno pochi, non dopo una carriera così e un ginocchio colà. Al momento, onesto dirlo, sì, è finita. Non perché quello là, al momento, non si batte. Ma perché oggi non si sarebbe battuto nemmeno Murray o Waw o Ferrer. Vamos Rafa, s’ha da fare qualcosa.

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