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L’antibiotico

Creato il 28 gennaio 2013 da Patuasia

L’hanno chiamata antipolitica. Eppure è proprio grazie all’”antipolitica” del Movimento cinque stelle che cominciano ad arrivare i primi piccoli risultati per un risanamento più ampio del fare pubblico. Quando mai prima di queste elezioni ci si chiedeva se un candidato era pulito o no? Neppure oggi, a dire il vero, si candida con la dovuta attenzione, ma il problema si è posto e le liste, anche grazie alla seppur debole normativa di Monti, sono un po’ più pulite di prima (UDC E PdL esclusi). Il nuovo partito UVP ha inserito nel suo Statuto un codice etico nel quale si rifiutano i conflitti di interesse (Caveri consigliere regionale e responsabile dei programmi RAI non si trova in questo stato?), i candidati che hanno problemi con la giustizia o che hanno già subito delle condanne e pone come limite due mandati, esattamente come vanno predicando da tempo i grillini. L’onda lunga della tanto disprezzata antipolitica e che in realtà è critica feroce dell’attuale sistema oligarchico dei partiti, comincia a depositare sul terreno fertile humus. Non illudiamoci però, il sistema ha anticorpi robusti e tende a confermarsi. Vuoi con le numerose deroghe che, per mantenere il posto a vecchie cariatidi, hanno svilito il valore delle primarie; vuoi dalle contraddizioni  di cui sopra e dalle tante parole al vento. Per questo non dobbiamo mollare con la sorveglianza, per questo i cinque stelle sono necessari.


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