Le ultime notizie lasciano pochi dubbi su una conclusione positiva dell'operazione Tevez, restano solo da stabilire le cifre in gioco. Pare che l'accordo con l'Apache preveda un ingaggio di 3 mln fino a giugno e 5 mln per le prossime stagioni, inoltre Galliani punta a non superare i 20 mln complessivi tra prestito oneroso e riscatto da versare "a rate" allo Sceicco Mansour. Un'operazione che con "il senno del prima" si può valutare positivamente tanto dal punto di vista economico (se le cifre ripartate saranno grosso modo confermate), quanto da quello tecnico/tattico, pur ricordando la non eleggibilità dell'argentino in Champions League per la stagione in corso, un caratterino non proprio remissivo e una inattività prolungata che pone qualche interrogativo sui tempi necessari a raggiungere una buona condizione fisica.
E' in atto una metamorfosi calcistica che stà trasformando Ibra sempre più in regista offensivo, pur senza intaccare le sue qualità realizzative. I panni da prima punta gli stanno sempre più stretti. Recentemente ha confermato, nel corso di un'intervista, la totale libertà di manovra che il Mister ha deciso di concedergli. Pare perciò piuttosto evidente la necessità di disporre di un giocatore più propenso a puntare la porta e presidiare l'area come, appunto, Carlitos Tevez.
L'operazione Tevez, a mio parere, rappresenta anche una sorta di "mozione di sfiducia" nei confronti di Pato. Il brasiliano stà per concludere il suo quarto anno solare con addosso la casacca rossonera. Se si potessero rappresentare con un grafico questi quattro anni, la curva di rendimento invece che salire in virtù della sempre maggiore esperienza, decresce. Gioca sempre meno per i continui acciacchi che lo colpiscono, e quando gioca lascia perplessi per l'atteggiamento svogliato e distratto. E' carente in carica agonistica e in personalità, si assenta dal gioco per lunghi tratti, è poco funzionale al collettivo ... l'unico dato positivo, ma non è certo cosa da poco, è il rapporto tra minuti giocati e reti realizzate. Sarà necessario valutare con attenzione i pro e i contro tenendo anche in debita considerazione l'età del soggetto, ma la sensazione è che la dirigenza abbia perso la pazienza, pur senza considerare le questioni "gossippare" che lo riguardano e che non è escluso che abbiano un certo peso nella valutazione globale della questione.
Ho la sensazione che il periodo che ci divide dalla conclusione della stagione sarà, per il Papero, un lungo esame di maturità. Se lo supererà saremo tutti contenti, riconoscendogli talento e qualità straordinarie. Se sarà "bocciato", per quanto si possa svalutare, dalla sua cessione sarà sempre possibile ricavare un bel gruzzolo da reinvestire nei reparti attualmente più scoperti, principalmente il centrocampo.
Questa sera cominciano gli esami per il Paperino ... un sincero e sentito "in bocca al lupo" ...