L’apecar,la piazza e il simbolo contro i fumi.

Creato il 02 settembre 2012 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA
Le rivoluzioni si fanno col popolo certo,ma anche con i simboli.Possono essere bandiere,strumenti di lavoro o semplicemente bastoni di legno.
A Taranto,la rivoluzione il 2 di Agosto e’ stata fatta con l’Apecar.
Si quello a tre ruote che vediamo per strada e ogni volta in una curva rischia di cappottarsi.
In piazza della Vittoria,con i segretari dei tre sindacati schierati in pompa magna sulla tribuna di legno allestita per l’occasione,l’Ape Car fece il suo ingresso in una afosa mattinata tarantina,e come una apparizione mistica,desto’ scalpore in noi tutti.Pensammo:” e mo’ che ci sta a fare qui?
Avra’ sbagliato percorso e per errore e’ entrata in piazza?”
No,non sbaglio’ per nulla itinerario e anzi oggi e’ il simbolo della riscossa tarantina contro un sistema ingordo di produzione a scapito della salute.
Anche giovedi’ scorso in collegamento con la trasmissione sulla 7,PIAZZA PULITA,e’ stata protagonista nello sfilare al quartiere piu’ inquinato d’Europa,i Tamburi,a ridosso delle grandi ciminiere e del fumo assassino.

FOTO GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

L’Ape l’emblema di un popolo che usa un mezzo economico e povero quasi per dire che senza soldi non ci rimane che abbattere i muri dell’ipocrisia con un mezzo,lento e ridicolo,ma carico di significati.Quel mezzo percorreva Taranto mille volte guidato dai pescatori che con il loro raccolto delle cozze correvano(si fa per dire)ai mercati per vendere e vivere se possibile con dignita’.
Quelle cozze famose pure all’estero e che venivano caricate su tir e aerei per succulenti pranzi anche a Milano,la Milan da bere,ora sono cariche e piene di diossina,della signora Ilva.
Il tre ruote corre per la citta’,vuoto ma carico di speranza,quella speranza accompagnata da dignita’e rispetto che merita questa citta’,questa categoria di persone  e il futuro.
La rivoluzione su tre ruote potremmo chiamarla,quella rivoluzione fatta “made in Taranto” e che nella sua miseria e’ grande e…unica.
L’irruzione e la sospensione del comizio delle lobby sindacali,crearono il 2 di Agosto una frattura tra operai e sindacalisti,tra chi venne li’ per dire bugie e chi,nella piazza,sapeva quanto basta.
La rivoluzione di un Apecar,innocuo mezzo indifeso e leggero,ma dalla grande grande dignita’.


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