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L'apparenza e la sostanza

Da Pamirilla

    L'apparenza e la sostanza. Frollini per il the.
Si dice che l’occhio voglia la sua parte. A volte la parte che pretende e la maggior parte. Senza contare che l’apparenza inganna. D’altro canto all’occhio la sua parte bisogna darla e la cosa migliore da fare è spiegare bene all’occhio come distinguere la qualità della sostanza.
Perché l’occhio, si sa, è spesso superficiale e frivolo.
L’ultima volta che il mio occhio mi ha tirato un bidone è stato davanti ad una pasticceria di quelle che davvero non puoi dire di no. Legno dipinto e decori stile settecento, foglie e riccioli d’ottone ed un bancone che sembrava uscito da un’altra epoca e da un altro mondo. E poi quelle torte: bellissime!!!!!!
Le tortine versione mignon costavano una fortuna. Ma occhio e portafoglio decidono all’unisono che devono essere buonissime. E ne acquistano tre. Mandano l’informazione al palato e ed alla lingua e quelli………rimangono in vero piuttosto perplessi. Diciamo perplessi?  Mannò, diciamo le cose come stanno: rimangono delusi, amareggiati, sprofondano nell’infelicità!!!!
Le tortine sono stilisticamente impeccabili, esteticamente perfette, artisticamente geniali.
Ma fanno schifo! Vabbè…schifo è troppo, è la delusione che parla.
Ma, oggettivamente, non valgono né il prezzo che costano né i chili di troppo che lasceranno nei punti critici. Sono insulse, insipide, inutili al mondo.
Eppure ho letto gran cose di questa pasticceria. Allora, ammesso che l’occhio non sia affidabile (non sempre, almeno) possibile che la lingua abbia così poca credibilità presso il cervello?
Davvero la sostanza conta tanto poco?
Per questa china potrei finire per parlare dei macarons che, cordialmente detesto e ritengo la bufala pasticcera del secolo (con i dovuti distinguo e le opportune eccezioni) ma lascio la ripida china ad altri momenti.
Voglio credere che la sostanza conti e conti molto. Ma l’occhio….eh, l’occhio vuole la sua parte e non ci sono santi!
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Tempo fa, in cerca di un mio packaging personalizzato, mi ero fissata con l’idea di fare un cofanetto contenente cucchiaini di frolla. Un regalo carino per l’invito ad un the, no?
Da nessuna parte riuscivo, però, a trovare lo stampino che mi serviva e così me ne sono fatta fare uno su misura, in ceramica.
Manco un mese dopo uscì lo stampino e prontamente non ricordo quale blogger ne fece biscottini e li postò. E così la mia idea divenne vecchia pur essendo appena nata!!!
Ma gallina vecchia fa buon brodo e che dire di questi frollini? A me sembrano deliziosi.
Ingredienti:IMG_0058

400g di farina
200g di burro
200g di zucchero
4 tuorli + 1 uovo intero
La scorza di un limone grattugiato
Un tappo di rum

  Sabbiare burro e farina e ridurli in minuscole briciole. Aggiungere lo zucchero e poi la scorza di limone. Impastare con le uova ed il rum, velocemente e senza far scaldare il burro. Quindi avvolgere l’impasto in pellicola e farlo riposare in frigorifero.
Tagliate i biscotti nelle forma che preferite poi pennellate i biscotti con un poco di tuorlo mescolato ad un goccio di acqua e decorate con mandorle in lamelle.
La sostanza consiste in delicatissimi biscottini da the di frolla fine, il palato ne gioirà e l’occhio non avrà certo da ridire.
  Era estate quando………..   Agenda_01_con scritta  inviai questa pagina per il Diario 2011 di Lucy.   Allora questo giorno sembrava un futuro lontano e mi chiedevo “chissà cosa starò facendo il 10 febbraio?”

Bene, il futuro è qui oggi. Cosa starò facendo?  Ma non vi ricordate che sabato c’è l’inaugurazione di Miranda?????? In cucina…presto, presto, presto!!!!!!!!!!!!!!


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