L’approccio ludico dell’arte

Da Annaulaola

Accedere all’Hangar Bicocca di Milano ha sempre qualcosa di magico, saranno le splendide torri celesti di Anselm Kiefer o l’enorme capannone della Breda recuperato. Dopo aver percorso la campata centrale di questo immenso edificio, mi rivolgo all’ultima installazione di Tomàs Saraceno, artista italo-inglese che ha appena inaugurato la sua personale all’Hangar Bicocca. Nel cosiddetto “Cubo“, a un’altezza che supera i 30 metri, vi sono tre membrane trasparenti sospese a 20-25 metri di altezza.

È sicuramente un’esperienza da provare. Scendere una scaletta e ritrovarsi avvolti da una “nuvola” morbida e trasparente, è una sensazione ai limiti dell’onirico. Un addetto alla sicurezza ti guida da “bordo vasca” per raggiungere – tra bracciate, gattonate e scalate –  la vetta della montagna di plastica trasparente.  Non bisogna dimenticare che muoversi entro questa superficie presuppone un’interazione costante con chi ci sta sopra.

L’approccio ludico dell’arte contemporanea coinvolge tutti coloro che sentono l’opera d’arte distante o inaccessibile e, soprattutto, rendere piacevole questo incontro. I limiti dell’arte sono varcati perché è un’esperienza condivisa con altri, senza il solito timore reverenziale che contraddistingue quest’ambito.

Hangar Bicocca, Milano. Fino al 03 febbraio 2013.


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