7 Aprile 2012
L'Aquila dal cupo grigiore, ci attende sonnolenta..
E' il Sabato prima di Pasqua e non s'odono neppure le campane.
Passano i cani randagi, gli abitanti in visita alle loro case.
Ospiti di se stessi.
Le prime gocce ci fanno riparare, stiamo attaccati alle case, coperti dai ballatoi dei lavori in corso..più che in corso sembrerebbero immobili.
Basta così poco perchè un tratto d'inchiostro si disperda
e rovini la carta..?
A mangiar Lasagne, Verdure, Tiramisù, a sentire i piatti che vengono lavati.
Il bar fa rivivere quei quotidiani movimenti della routine.
Poi al Bar centrale, in piazza Duomo, dove, se prendi il caffè ti puoi gustare un torrone di produzione propria.
L'Italianità rimane famosa nelle piccole tracce di sè.
E' buono.
E poi viene a diluviare e i bambini nel capannone escono sfidando la mamma e la pioggia, per poi tornare subito alle scrivanie a guardar le donne darsi da fare con l'uncinetto.
Gli abruzzesi dicono di loro che sono testardi, testardi come muli.
E questa volta non hanno avuto molta libertà per poterlo essere.