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L'Arcangelo

Creato il 24 aprile 2012 da Labellaeilcavaliere
Sharon Shinn
L'Arcangelo

A Samaria ogni venti anni il dio Jovah sceglie un Arcangelo ed ogni anno egli deve guidare con la sua angelica il Gloria, canto con cui tutto il popolo ringrazia il dio. Gabriele è stato scelto già da molti anni e la sua nomina è vicina, nonostante ciò ha aspettato che mancassero sei mesi all’inizio del Gloria per andare dall’Oracolo affinché interroghi il dio sull’identità della sua angelica. Ebbene sì, il dio sceglie anche la dolce metà dell’Arcangelo, si tratta quindi di una coppia predestinata.
E la scelta di Jovah è ricaduta su Rachele, figlia di contadini. Lo stupore (e lo sdegno) di Gabriele è grande: lui, il capo degli angeli dell’Erye, deve sposare una ragazza del popolo. Ma le sorprese non sono finite per lui, perché la ragazza ha attraversato varie peripezie. Il suo villaggio è stato distrutto quando era ancora bambina e lei è stata accolta dai Manderra, un clan degli Edori popolo nomade, superiore nella scala sociale soltanto agli schiavi.
Purtroppo quando lei aveva vent’anni, i Manderra sono stati attaccati dai Jansai, mercanti di schiavi, quindi Rachele ha ormai raggiunto quello che è l’ultimo gradino dei popoli della Samaria.
Quando gli “innamorati” si incontrano sono scintille, i due non si sopportano proprio!
Grande è la differenza di ambiente e di educazione che hanno ricevuto, senza contare che si tratta di due persone con un carattere molto forte e combattivo.
Devo ammettere di avere un debole per le coppie che inizialmente si detestano, i cui incontri sono in realtà duelli verbali. Il problema, in genere, è che poi l’innamoramento sia quasi fulmineo e poco credibile, ma soprattutto passano dagli scontri agli “incontri” più affettuosi. Ebbene, non è questo il caso. I due sono ben assortiti e non smettono di scontrarsi fino alla fine, quando sembrano aver trovato un punto d’incontro, ecco che sono di nuovo a litigare! Ero un po’ scettica sul fatto che fosse Jovah a sceglierli, che siano una coppia predestinata, ma credo che l’autrice abbia reso molto bene questo aspetto. Perché se è vero che sono costretti a mettersi insieme, è anche vero che nessuno li obbliga a essere una coppia a tutti gli effetti; il loro compito è cantare il Gloria, perché altrimenti la collera del dio si manifesterebbe distruggendo tutta la Samaria. Perciò è stato interessante e divertente assistere all’evoluzione del loro rapporto.
Ho amato alla follia Rachele e Gabriele, anche se in tempi e modi diversi.
Gabriele inizialmente appare come un angelo arrogante, pieno di sé e troppo convinto della superiorità degli angeli sugli umani. Tanto che si stupisce del fatto che Rachele non sia contenta, anzi rifiuti, di diventare angelica; devo ammettere che, proprio per questo motivo, ho letteralmente gongolato ogni volta che Rachele riusciva a sorprenderlo ed intaccare la sua perfezione. Tuttavia più lo vediamo parlare ed interagire, meglio lo conosciamo e capiamo come sia veramente e cosa guidi le sue azioni; alla fine non si può che amare il nuovo Arcangelo.
Rachele, invece, mi è piaciuta subito: è una ragazza forte, non si lascia intimidire dall’angelo molto affascinante e sexy, né si lascia irretire dal suo potere. Ho tifato per lei per quasi tutto il libro, ma alla fine sono rimasta un po’ delusa. Ritengo che sia maturata piano piano, ma che poi non abbia portato a compimento il processo, anzi, sia tornata indietro. E questo penso sia l’unico lato negativo del libro: lei è fin troppo intransigente verso Gabriele, tanto che avrei voluto darle una bastonata in testa.
Il punto focale non rimangono loro due, ci sono dei problemi alla nomina di Gabriele; in particolare Raffaele, l’Arcangelo in carica, sembra essersi affezionato fin troppo al suo trono. E devo dire che è un altro personaggio ben riuscito; assolutamente odioso e viscido, di primo acchito non si può che trovarlo antipatico, ma sarà ancora peggio quando si scoprirà veramente cosa cela. Anche le vicende dei personaggi secondari sono molto interessanti (un esempio sono gli angeli Nataniele, il fratello di Gabriele, e Maddalena).
A tutto ciò si aggiunge tutta la struttura sociale della Samaria, che mi ha molto affascinato. Tutto è basato sulla religione, gli angeli sono il tramite con il dio e per questo sono all’apice della gerarchia. E a crederlo sono tutti i popoli della Samaria, eccetto gli Edori. Loro infatti ritengono che chiunque possa pregare il dio senza bisogno di intermediari e soprattutto credono che Jovah sia solo il mezzo attraverso cui il vero dio si manifesta ed è per questo che sono considerati degli eretici.
Il particolare che mi è piaciuto molto è che tutti, indifferentemente, preghino Jovah attraverso il canto. La musica è il filo che lega tutti i popoli e il dio e che fa da sottofondo a tutto il libro.
Inoltre, sono presentati anche tutti i problemi sociali e non che caratterizzano la Samaria, rendendo il tutto molto ben strutturato.
Ormai sarà diventato ovvio che il libro mi è piaciuto e molto. E trovo davvero che meriti di essere letto. Peccato che sia praticamente introvabile, persino nelle biblioteche della mia città non riuscivo a reperirlo (e non è una città piccola!). I misteri dell’editoria italiana… Per fortuna mi è arrivato per vie traverse e ringrazio la ragazza che me lo ha prestato! Me lo sarei perso senza di lei!
Altro mistero: il libro è il primo di una serie, ma in Italia è stato pubblicato solo il primo. Rimango sempre sconcertata da queste idee fenomenali dell’editoria…e non è la prima volta che capita! Per fortuna è autoconclusivo, quindi non lascia nessun senso di abbandono e insoddisfazione.
Se volessi ritornare in Samaria dovrei leggerli in lingua…chissà che non ci provi prima o poi!

Angharad

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