L’arretratezza dell’Italia nella libertà di educazione

Creato il 10 maggio 2014 da Uccronline

Oggi Papa Francesco incontrerà la scuola italiana, qui si può seguire la diretta streaming.

Solitamente in campo bioetico i pecoroni dicono ai liberi pensatori che “l’Europa è più avanti di noi”, come se imitare e dipendere automaticamente dagli altri Paesi fosse un segno di intelligenza e autonomia. E’ facile rispondere ai negatori del libero pensiero che il criterio dell”erba del vicino” dovrebbe valere sempre, non solo quando si vuole. Infatti, l’Italia è uno dei pochi Paesi in Occidente a non permettere una vera libertà di educazione, opponendosi al finanziamento totale da parte dello stato verso le scuole paritarie.

Recentemente ha condannato l’ideologia comunista-statalista, che ancora perversa nel nostro Paese, il rettore della School of Education dell’Università di Boston, Charles Glenn: «La libertà di educazione richiede due elementi: uno è che le famiglie siano effettivamente in grado di scegliere, senza impedimenti finanziari, la scuola che corrisponde ai propri valori e all’obiettivo educativo che hanno in mente per i loro figli. L’altra è che ci siano reali alternative nel panorama scolastico, il che richiede un notevole grado di autonomia delle scuole. Qui è dove l’Italia è arretrata, nonostante il tanto parlare di autonomia da parte dei vari governi che si sono succeduti in questi anni».

Ci auguriamo che i vari Augias, Rodotà, Furio Colombo, Dario Fo, Flores d’Arcais, Carlo Flamigni, Sabina Guzzanti, Carlo Freccero si facciano finalmente da parte e lascino l’Italia avanzare verso il progresso, verso la libertà dallo statalismo omologatore.

La redazione


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