Cos’avranno in comune gli aborigeni con De Chirico? Un tipo di arte ancestrale con un raffinato pittore metafisico? Viene da chiederselo. Al Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese – Aranciera – a Roma, importanti artisti indigeni australiani, che hanno conosciuto e apprezzato il lavoro dell’italiano Giorgio De Chirico, espongono soprattutto acrilici (se ne contano più di 50): fanno parte della concezione del movimento Western Desert, il ‘Deserto Occidentale’, un tipo di pittura che ricorre spesso all’astrattismo, i cui esponenti provengono da una zona dell’Australia enorme, ma quasi spopolata.
Nata negli anni ’70, questa forma d’arte si è collegata, con il passare del tempo, all’arte più contemporanea e famosa, sotto gli impulsi di un persuasivo dialogo su globalizzazione e postcolonialismo. A curare la mostra (4 luglio-2 novembre 2014) Ian Mc Lean e Erica Izett. Tra le opere con una più manifesta assonanza ai temi dechirichiani, sicuramente Imants Tillers, già ospite di tante rassegne sia in America che in Europa, artista riconosciuto e ispirato dal Western Desert e dalla metafisica di De Chirico.
Ornella Spagnulo
Biglietto d’ingresso:
intero € 8; ridotto € 7,00 (un euro in meno per chi risiede a Roma)