L’arte della passamaneria custodisce in sè un savoir-faire antico e prezioso. Prima dell’introduzione della seta esisteva in Marocco una forte tradizione di passamaneria berbera, realizzata con dellelane colorate in verde, giallo e arancio. Inizialmente le trecce e i bottoni servivano ad ornare degli abiti femminili chiamati “Thhmel“, una sorta di gilet ancora oggi indossati dalle donne berbere, decorati con pietre o paillettes. Furono gli andalusi, cacciati dalla Reconquista spagnola nel XV°secolo, che portarono in Marocco la tradizione del filo di seta lavorato. Gli artigiani ebrei introdussero in seguito l’uso del filo d’oro e d’argento abbinato alla seta, sviluppando una tecnica di lavorazione rimasta per lungo tempo un loro monopolio esclusivo. La passamaneria non è altro che un intreccio di fili che dimostra come la manualità artigianale sia un arte, che nasce in secoli e secoli lontani da noi. Solo recentemente i passamantieri si sono riuniti in corporazioni , proprio come nell’Europa del Medio Evo, e intorno alle loro attività gravitano un numero imprecisato di altre specializzazioni, sempre nell’ambito del filo di seta, perpetuando cosi’ quest’arte meravigliosa e unica. A Marrakech sono decine gli artigiani che svolgono questa attività, installati generalmente nei souks della Medina antica, principalmente nel souk Kchechbia, che si trova nel quartiere di Mouassine. La maggiorparte di questi lavori sono opera di una moltitudine di donne che lavorano nelle loro abitazioni e sono divise secondo la tipologia del lavoro che devono svolgere. Le prime sono chiamate “Houlates” e si occupano di dividere le bobine di sabra con l’aiuto di un arcolaio in legno per ottenere un filo pulito e lineare. Seguono poi le “Oukadates“, che confezionano i bottoni per i jellaba e i caftani, o ancora gli “sfifa“, una sorta di galloni riccamente decorati e intrecciati finemente. Altre ancora realizzano dei piccoli ricami da decoro, pompons e embrasse per i tendaggi. Gli uomini confezionano generalmente delle splendide cinture femminili, molto alte e riccamente decorate con filo d’oro e d’argento. Sovente considerata come puro elemento decorativo, la passamaneria gioca un ruolo importante nell’arredamento di interni. Cuscini, tende, lenzuola, nappe, runner, tovaglie e altro ancora, dai più semplici ai più stravaganti, in un ventaglio di creazioni pressochè infinito, adattandosi ai più svariati gusti, sia tradizionali che contemporanei. Se l’arredamento da lungo tempo fa uso di questi prodotti anche i grandi nomi della moda internazionale hanno regalato a questi oggetti una certa nobiltà, indispensabile per certe finizioni di alto livello, che rivestono borse, cinture, sacchi, bijoux e caftani, in abbinamento a rafie e cotoni pregiati. La materia prima, nobile e preziosa, è la seta, che rimane l’elemento indispensabile per la passamaneria di lusso. Verso gli anni ’60 la seta venne colorata con i pigmenti naturali, direttamente nei souks dei tintori, raggiungendo sfumature e toni sino ad allora impensabili. Con l’aumento dei costi della materia prima, importata dalla Cina, la seta venne sostituita progressivamente dalla sabra, una seta vegetale elaborata a partire dalle fibre del legno di sisal. Queste fibre vengono cardate, tessute e poi colorate. Quest’ultima operazione è la più complicata in quanto il fissaggio del colore è una operazione tecnica molto particolare e fu cosi’ che verso la fine degli anni ’80, la sabra inizio’ ad essere importata già con il finissaggio finale. Elastica al 15%, la sabra è praticamente indistruttibile ed è lavabile in lavatrice a 30°, quindi ideale per la decorazione di interni e per il prèt-à-porter. Altro straordinario valore aggiunto di questa seta “artificiale” è la sua straordinaria gamma di colori e sfumature, dovuta anche alla sezione triangolare delle sue fibre che riflettono la luce donandole anche una morbidezza impalpabile. Per acquistare delle belle passamanerie basta tuffarsi nei souks della medina e curiosando tra i vari negozi troverete sicuramente l’oggetto del vostro desiderio, da mettere in valigia e regalare magari agli amici smaniosi di esotismo. Personalmente amo molto i segnalibri costruiti con sottile lamine incise che terminano con delle splendide nappe o ancora certi modelli di embrasse per tendaggi che hanno inseriti dei lavori in metallo battuto, ovali o rettangolari, che diventano degli importanti “quadri” da appendere alle pareti, senza dimenticare i tessuti in sabra, a telaio, di diverse misure e dai colori incredibili, per rivestire divani, poltrone, oppure da usare come copriletti o come tovaglie etniche.
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