Magazine Italiani nel Mondo
Nel 1986 vi fu imbottigliata l'ultima birra. Dieci anni più tardi il birrificio Löwenbräu si trasformò in centro multifunzionale per l'arte contemporanea, contribuendo a rendere Zurigo, dopoLondra e New York, il terzo nodo cruciale del commercio mondiale di opere d’arte. Per la città dove nacque il Dadaismo e che conta una cinquantina di musei e un centinaio di gallerie, la promozione dell’arte contemporanea è un tema centrale dell’economia e della legislatura. Motivo per cui il Comune, assieme alla Kunsthalle e il Migros Museum, ha deciso di acquisire l'edificio e bandire un concorso per la sua ristrutturazione. Se lo sono aggiudicato, ex aequo, il dinamico duo d'architetti svizzeri Gygon / Guyer (già progettisti della Prime Tower di Zurigo, l'edificio più alto costruito in Svizzera) e l'atelier ww. Sono andato a controllare a che punto è il SAL (lo stato avanzamento lavori). L'occcasione? L'installazione “The Visitors” dell'artista islandese Ragnar Kjartasson, ospitata proprio dal Migros Museum.Cosa c'è di nuovo?Se la parte abitativa (una nuova torre residenziale da 60 appartamenti e altri spazi adibiti ad archivio, atelier e uffici) verrà consegnata nell'agosto 2013, la parte culturale, un vero e proprio scrigno per gallerie, musei e librai, è ormai a pieno regime. Balzano subito agli occhi: la sopraelevazione della Kunstalle (che acquista un’ulteriore sala di 650 mq alta 5 m); la nuova scala che collega tutti i settori espositivi, con la possibilità di mostre comuni tra le istituzioni; le vecchie e nuove sale a pavimentazione continua in calcestruzzo con pareti eteree e soffitti bianchi; l’unità volumetrica tra le parti storiche, caratterizzate da mattoni a vista; l’integrazione in blocchi di cemento bianchissimo, astratta rispetto alle facciate storiche fortemente strutturate. Le statistiche prevedono per la Löwenbräukunst una media annuale di 22.000 visitatori a seguito di un ricco programma di manifestazioni con visite guidate pubbliche, conferenze e un’offerta pedagogico-museale destinata ai bambini per rendere meno elitaria la presenza di questa prestigiosa istituzione nella città. Già definita la Tate Modern sulla Limmat.
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