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L’arte di correre, Murakami Haruki

Creato il 04 novembre 2012 da Serenagobbo @SerenaGobbo

L’arte di correre, Murakami Haruki
Ho comprato questo libro con la segreta intenzione di estrapolare i passaggi che parlavano di scrittura perché il sottotitolo diceva: Lo straordinario autoritratto di uno scrittore-maratoneta.
Dopo poche pagine mi sono accorta dell’errore nel mio approccio: perché non si parla di scrittura solo quando si parla di scrittura. Quello che conta in questo libro è il modo in cui Murakami affronta tutto ciò che gli piace: con determinazione e ingaggiando una lotta contro i propri limiti personali, e questo vale sia a livello fisico con la corsa che a livello mentale con la scrittura.
Non capita di sentire spesso uno scrittore che ammetta di non possedere un grande talento ma di riuscire a tirar fuori qualche chicca solo a forza di starci sotto… e Murakami lo fa. Un atteggiamento che nel clima professorale italiano non è facile da rinvenire.

Ma la cosa che mi ha colpito più di tutte è questa: che Murakami ha chiaro in testa il momento in cui ha deciso di diventare scrittore. Giorno, ora e luogo. Prima non ci aveva neanche pensato! E da quel momento ha impostato tutta la sua vita con l’obiettivo di scrivere ciò che gli piaceva. La corsa è uno degli elementi che ha introdotto nella sua quotidianità pe restare in forma, ma ha anche smesso di fumare, ha iniziato a seguire una dieta pressoché vegetariana, non beve più alcolici e rispetta orari pressoché monastici (a letto presto, in piedi presto).
Così come credo poco negli atti eroistici del momento, credo poco anche nell’ispirazione: sia nella vita che in letteratura, ciò che conta è la determinazione (in aikido parlavamo di Kimé), la costanza e la conoscenza di sé.

Ma anche una buona dose di accettazione verso i propri limiti non guasta.



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