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L’ARTE DI PERSUADERE
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ARMI (VERBALI) PERSUASIVE:
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ETIMOLOGIE (Far credere che una parola significa una data cosa, ha una certa origine, derivazione…)
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SPECULARE SUL FUTURO (Nessuno potrà contraddirlo coi fatti; facendo rientrare tutti i possibili scenari/avvenimenti offre differenti interpretazioni nel caso qualcuna non si avverasse)
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RIVANGARE IL PASSATO (laudatores temporis acti) + Citazioni illustri (hanno moltapresa sul pubblico grossolano), rievocare famosi personaggi defunti (“Cristo direbbe …)
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SCREDITARE L’AUTORITA’ DEL’AVVERSARIO
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ASSUNZIONI TACITE (pregiudizi, luoghi comuni, associazioni psicologiche personali)
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PATERNALI (desiderosi di dispensare consigli) + INSINUARE DUBBI, SOSPETTI, GIRARCI INTORNO (senza prendere il toro per le corna)
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TINGERE CON UNA PATINA DI SERIETA’/GLORIA/ONORE/ORGOGLIO
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ERUDIZIONE (Sapere indiretto, frutto di notiziari. indici, biografie, ma nessuna esperienza diretta)
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PREPARARE UN AMBIENTE FAVOREVOLE (Far muovere il primo passo per far perdere l’equilibrio e trascinarlo dove si vuole…)
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FARE OBIEZIONI IN TERZA PERSONA (Parlare Impersonalmente)
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FINTA INGENUITA’ (Ignoranza mascherata)
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MEZZE VERITA’ (far ingoiare le pillole sotto cialda, lassativi mescolati ad aromi dolci) +
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IRONIA (-> Il vile teme lo scherno del gregge… Il ridicolo ha più presa del ragionamento; un umorista fa più di un profeta) + CARICATURA (mostrare l’esagerazione, mettere in ridicolo i sostenitori)
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PARAGONI, PARABOLE, FRASI ALLETTANTI + SLOGAN RIPETITIVI (Far appello al pensiero dominante del gregge – adulare il giudizio del pastore)
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SOFISMI ESTETICI (“ciò è bello, quindi deve essere vero”)
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SOFISMI MORALI (“ciò è cattivo, quindi non deve essere vero”)
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DOPPI SENSI, AMBIGUITA’…
Tratte da “Faville di un ribelle” :
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Troppa abilità ed abitudine a riferire le idee degli altri – sintomo di mancanza di idee proprie…Ogni libro è fatto per invogliare ad andare più avanti, non per restare a quello…
Del mondo esterno, tutto quello che possiamo dire sono i nostri limiti
Non si tratta di allargare il proprio io ma di creare un ambiente entro cui esso abbia pieno potere
Certe persone domandano le vostre opinioni come se si dovesse recitare un credo… E’ un grande piacere per loro avere delle credenze ben fisse e ben chiare. La cosa più ridicola poi è la definizione di se stesso; chi se la dà, mostra d’essere un sempliciotto.
Bisogna dubitare delle cose che voglion farsi tenere per sacre; una tale qualità vuol suggerire questo messaggio -> “proibito toccare e svelare”;
… e chi sa quanti profeti del Corazon vi sono che nascondono la lebbra e fan credere a degli sguardi di dio?
Le cose son quali noi le vogliamo vedere
Dare un nome alle cose sconosciute sembra portare a certi la convinzione di conoscerle.
Bisogna finirla con questo modo meccanico e matematico di considerare il tempo. Il tempo non è più lungo o più breve per lo spazio percorso dalla lancetta sul quadrante. Il tempo è più lungo o più breve, a seconda che noi siamo più o meno cangiati
Non è oro tutto quel che brilla; ma può essere un diamante. E poi se l’oro non brillasse non sarebbe inferiore alla latta? Come un’anima: può avere molto valore (sociale), ma se non sa risplendere, cosa ce ne importa?
Un grande politico può essere oro sociale e non brillare; ma se non è poeta che importa?
Ciò che siamo è ineffabile. Ciò che fummo è morto. Solo ciò che vorremmo essere ci è dato esprimere
Eterno viaggiatore: che ogni cosa ed ogni anima si anche per te una dimora, non una prigione. Bevi a tutte te fonti ma guardati dalla sorte di Narciso. Nessuna acqua ti amerà perché tu I’hai guardata, ma soltanto perché si è rispecchiata ne’ tuoi occhi.
Un libro dal quale non si traggano appunti è un libro inutilmente letto. Ma se poi non se ne fissano le impressioni lo è ancor più, restandone solo una imagine poverissima e cruda.
Non lasciarti come il fanciullo trascinarti dal gioco: non afferrare la corda con l’intenzione di trarre a te l’avversario, ma con quella di lasciar la corda a un tratto e vederlo andare a gambe levate; accade così a chi prende i giochi sul serio.
Quel che rende forti è il potere di abbandonarePensare continuamente toglie la facilità d’espressione
Questo è uno dei caratteri di molte persone; non godere se non in compagnia. Ed ha fatto credere che il bello fosse un sentimento di origine collettiva.
La troppa profondità nuoce all’azione
La tradizione è necessaria per le opere collettive come la scienza e forse certe arti – ma essa non lo è per le individuali, né per gli individui.
I problemi degli universali, ammettono tutti una prigiudiziale che rende dubbio il punto d’arrivo
Ho notato che quando le intelligenze sono in ribasso, allora più facilmente si lasciano sedurre da le speranze dell’amore
la lode degli antenati dipende dalla nullità dei nipoti; quella dei figli dalla nullità dei padri
Il denaro è sempre indipendente da noi; e tuttavia è l’unica cosa che ci dia l’indipendenza.
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Questo libro chiama eroe colui che con volontà ferma sarà capace di rivoltare l’asse della vita e portare la mira degli uomini all’anima (moto interiore, spirito) e non al mondo (moto materiale) – G. Prezzolini