Il baseball è lo sport più intrinsecamente americano: si devono conquistare basi come se fossero verdi praterie, si maneggiano mazze come fucili, i giocatori sembrano quasi dei cowboy pronti a conquistare la frontiera. E' normale quindi che parlando di baseball si finisca per parlare dell'America stessa. In Moneyball Brad Pitt interpreta Billy Beane, dirigente sportivo degli Oakland Athletics, squadra abbastanza in gamba da arrivare all'ultima partita di campionato ma non tanto da vincerla, non avendo a disposizione il budget di squadre di prima categoria come i New York Yankees. Oppresso da questo fatto, costretto a vedersi portar via i suoi tre migliori giocatori e con un budget sempre più ristretto, Beane ingaggia Peter Brand (Jonah Hill), giovane laureato in economia, che crede che le statistiche contino più dei nomi altisonanti. Brand ha infatti elaborato un sistema di calcolo in grado di scovare giocatori di buon livello scartati dalle squadre più importanti a causa di incidenti di percorso o per brutta fama. Così facendo i due, andando contro l'opinione dei dirigenti della squadra e contro i fans, creano una squadra di 25 giocatori creduti finiti e che invece raggiungono un risultato storico. Il film elegantemente diretto da Bennet Miller - autore di Capote, che ha infatti portato con sé nel progetto Philip Seymour Hoffman, che ha vinto l'Oscar proprio per l'interpretazione dell'autore di Colazione da Tiffany - ha il suo maggior punto di forza nella sceneggiatura perfetta di Aaron Sorkin. Come già in The Social Network, Sorkin ha preso spunto da un vissuto complesso e pieno di luci ed ombre come quello del dirigente sportivo Beane per raccontare l'America e le sue contraddizioni: il baseball qui diventa infatti metafora di una società che ha voglia di credere in qualcosa, che ha bisogno di unirsi in obbiettivi e sentimenti comuni, ma che però è feroce con chi non ha successo. L'eterno perdente Beane è un anti-eroe che non crede pienamente in se stesso ma sa in che cosa credere, che non ha il coraggio di guardare le partite della sua squadra per paura di portare sfortuna ma che poi si impegna con tutto se stesso, anche rischiando la propria credibilità, per poter veder vincere il suo piccolo team contro le altre ricchissime squadre. Perfetta l'interpretazione di Brad Pitt: il suo Beane è uno sconfitto che però non vuole arrendersi, un uomo che ha continuato a fare quello che ama di più nonostante le difficoltà e che "odia perdere molto più di quanto ami vincere". La rabbia repressa, lo sguardo incerto, la voracità che comunica il suo senso di fame per la giustizia: siamo di fronte ad uno dei ruoli più riusciti dell'attore, qui anche produttore. A fare da spalla a Pitt c'é la rivelazione Jonah Hill: l'attore comico dimostra di poter sostenere egregiamente anche altri ruoli ed insieme a Pitt forma una coppia perfetta e irresistibile. Un film con il baseball dove non si parla di baseball. Solo la raffinata penna di Sorkin poteva riuscirci.
Hearting/Cuorometro: ♥♥♥♥
Titolo originale: Moneyball Regia: Bennett Miller Anno: 2011 Cast: Brad Pitt, Jonah Hill, Philip Seymour Hoffman, Robin Wright