L’artigianale che lievita

Da Annaulaola

Si conclude domani la settimana della birra artigianale, una kermesse dedicata alla bevanda più famosa del mondo, che unisce tavole, gusti e palati degli uomini di tutti i paesi del mondo. Sebbene le origini di questo frizzante nettare risalgano alle note regioni dell’Europa Occidentale, l’esplosione del fenomeno della birra artigianale si rifà alle produzioni americane risalenti agli anni ’80 del secolo scorso, che, come da perfetto fenomeno, si è esteso fino ai nostri territori, investendo prima il Belgio, la Germania e la Gran Bretagna, per giungere fino in Italia.

Qui da noi i produttori artigianali sono oltre 400 e fanno in modo di preservare gusto, texture e consistenza della birra al fine di farne scoprire e capire qualità organolettiche diverse rispetto alla birra industriale, sua unica e diretta avversaria, e la decisa superiorità. Infatti, a differenza di quella industriale, che deve preservare un gusto omogeneo e uguale dalla prima all’ultima bottiglia che esce dalla fabbrica, al fine di garantirne il marchio di riconoscimento, quella artigianale è soggetta ai mutamenti dati dai batteri dei lieviti presenti, dalle qualità del malto d’orzo o del malto di frumento, dal luppolo, dai lieviti e dall’acqua che si differenziano di volta in volta e che ne determinano sapori, colori e consistenza.

Parliamo di birre non pastorizzate e non filtrate e i cui residui le caratterizzano per colore e limpidezza; oltre a ciò, sta sempre più prendendo piede la voglia di utilizzare materie prime legate al territorio di produzione ed ecco perché le micro birrerie, ovvero queste piccole fabbriche artigianali dedicate alla produzione di questo tipo di birre, sta assumendo un valore sempre più pregiato all’interno del territorio, specialmente di quello italiano, ricco per qualità di queste materie.

Al solo fenomeno della mescita si sta quindi pian piano affiancando quello della ristorazione, che accosta alle diverse tipologie di birre come la Weisse, la Lager, la Blanche, le Trappiste, ampie degustazioni di formaggi, dagli erborinati agli stagionati, secondi molto corposi e dolci realizzati con la stessa birra, da sorseggiare in capienti baloon, in calici resistenti o in bicchieri sinuosi, il tutto per rendere l’esperienza sensoriale del loro assaggio quanto più goduriosa e sofisticata. Non mancherete di trovarle nelle canti nette frigo dei brewpub più forniti dentro bottiglie dalle etichette curiose e intriganti, come ve ne accorgerete se troneggeranno sugli scaffali dei supermercati, come già peraltro da un po’ fanno.

Quindi, se non sapevate come trascorrere questo week end, approfittate di quest’occasione per scoprire il sofisticato mondo delle birre artigianali.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :